May 1, 2025

Brindisi è la provincia brindisina in cui i ricavi aziendali dichiarati subiscono la maggiora flessione.

E’ quanto emerge dalla seconda indagine sulle aziende soggette agli studi di settore, condotta dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati del Dipartimento delle Finanze. sulle dichiarazioni presentate dalle imprese per l’anno di imposta 2012.

Dalla ricerca si evince che la diminuzione dei ricavi dichiarati è sensibile in tutta la Regione. In particolare, le società di capitali registrano una flessione del 6,8 per cento, le società di persone del 4,3 per cento, le persone fisiche (liberi professionisti e lavoratori autonomi) del 12,3 per cento.

I contribuenti soggetti agli studi, per l’anno d’imposta 2012, sono stati 213.682 (l’anno precedente erano 196.016). Il dato medio sugli incassi scende dell’11,2 per cento.

 

A livello provinciale, la flessione più marcata si registra nella provincia di Brindisi: -12,7 per cento (da 188mila a 164mila). Seguono Lecce (-12,4 per cento, da 169mila a 148mila); Taranto (-11,4 per cento, da 189mila a 167mila); Bari (-11,3 per cento, da 214mila a 190mila); Foggia (-10,9 per cento, da 176mila a 157mila); Bat (-7,3 per cento, da 207mila a 192mila).

In dettaglio, i ricavi medi delle società di capitali della Puglia scendono di 41mila euro (da 604mila a 563mila). La performance peggiore nella provincia di Brindisi: -9,4 per cento (592mila a 536mila). Seguono Foggia (-8,7 per cento), Bari (-6,8), Lecce (-6,2), Taranto (-5,9) e Bat (-4,3).

 

Riguardo alle società di persone, i ricavi medi diminuiscono di 11mila euro (da 254mila a 243mila). Nella provincia di Taranto si passa da 217mila a 205mila, con un tasso negativo del 5,3. Segni negativi anche per Bari (-5 per cento), Lecce (-4,8), Foggia (-3,7), Bat (-3,2) e Brindisi (-1,6).

In merito alle persone fisiche (liberi professionisti e lavoratori autonomi), i compensi medi scendono di 12mila euro (da 101mila a 89mila). La provincia di Lecce perde il 13,8 per cento (da 90mila a 78mila). Seguono Taranto (-12,5), Bari (-12,2), Brindisi (-12,1), Foggia (-11,7) e Bat (-9,3).

 

Gli studi di settore – ricordano da Confartigianato – sono uno strumento del Fisco al fine di rilevare i parametri per la determinazione dei redditi di lavoratori autonomi e imprese. Costituiscono la naturale evoluzione di precedenti meccanismi di determinazione dei ricavi ovvero del reddito dei contribuenti di minori dimensioni. Le finalità sono quelle di contrasto e lotta contro l’evasione fiscale.

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