Il documento, che sottoscriviamo riannoda i fili di questi ultimi anni circa le sfide della politica, la parità di genere, i dibattiti sulla legge elettorale regionale, il movimento spontaneo SENONORAQUANDO, il Comitato 50/50 nato in Puglia (che ha raccolto e raccoglie i rappresentanti dei partiti, soprattutto del PD, degli organismi di parità e delle associazioni), gli “Stati Generali delle donne” del 3-4 aprile u.s. tenutisi a Bari e tiene conto ovviamente dell’esperienza compiuta nel coordinamento cittadino di Ostuni. Una specie di punto di partenza in vista del congresso cittadino, che certamente susciterà attenzione, interesse e richiamo nel nostro territorio.
Secondo quanto previsto dall’ art. 25 dello statuto nazionale del Partito Democratico, la Conferenza permanente delle donne democratiche di cui fanno parte le iscritte e le elettrici, che ne condividono le finalità, è un luogo di elaborazione delle politiche di genere, di promozione del pluralismo culturale, di scambio tra le generazioni, di formazione politica, di elaborazione di proposte programmatiche, di individuazione di campagne su temi specifici.
Le forme organizzative sono disciplinate da un regolamento, che definisce la costituzione e gli organismi interni, quali la Portavoce nazionale e un Comitato esecutivo su proposta della portavoce. Al fine di organizzare al meglio le proprie attività, la C.P.D.D. può dotarsi di specifici gruppi di lavoro, utilizzando presenze e competenze anche esterne alla Conferenza stessa e di altre forme organizzative e di discussione, decise di volta in volta, utili al raggiungimento delle finalità del regolamento stesso e può avere una previsione di spesa per il sostegno delle proprie attività il cui ammontare sarà stabilito annualmente nel bilancio preventivo redatto dal tesoriere.
In Puglia la conferenza delle donne del PD nasce nel 2011 con Elena Gentile, assessore regionale al Welfare, neoeletta al Parlamento europeo.
In Ostuni si costituisce il 10 maggio u. s. con le candidate nella lista del Partito Democratico, con le iscritte e le simpatizzanti, con Antonella Vincenti portavoce regionale, il consigliere regionale Giovanni Epifani e il sen. Salvatore Tomaselli.
In quella occasione abbiamo incontrato la città, ci siamo presentate, delineando alcune linee-guida per una politica paritaria calibrata sui bisogni del nostro territorio, illustrando la nuova legge elettorale e chiedendo il consenso, che ci è stato accordato. La legge n. 215 del 2012, che introduce regole precise per la partecipazione femminile alla vita politica delle singole comunità è ancora troppo poco conosciuta, considerati anche i dati delle ultime elezioni amministrative, non per inseguire una sterile parità numerica, ma perché questa società deve essere cambiata dalle donne e dagli uomini insieme.
Il 25 maggio abbiamo eletto al Comune su cinque consiglieri due donne.
Ora intendiamo proseguire su questo percorso tracciato, facendo la nostra parte nel Comune, su cui governa (ahimè) un’amministrazione di centrodestra con 11 consiglieri del centrodestra e 13 consiglieri del centrosinistra, contribuendo alla riorganizzazione del circolo, perché ci sono temi urgenti, importanti, anche sospesi, che non possono non essere affrontati ora, anche se siamo in un periodo precongressuale e con le larghe intese nel governo nazionale.
Vogliamo promuovere incontri ad hoc e ascoltare il mondo femminile, che è garanzia di equilibrio, di capacità di dare risposte da nuovi punti di vista a problemi sia vecchi che nuovi o del tutto inediti.
Noi nella sede del partito vogliamo favorire la partecipazione attiva delle donne nella costruzione della democrazia paritaria, nella pratica quotidiana dell’ amministrazione e puntare sulla piena condivisione dello spazio pubblico con eguale responsabilità e libertà.
Cominciamo a chiederci se la nostra militanza nel pd è soddisfacente o pensiamo che sia anche il caso di apportarvi un rinnovamento tale da rispondere alle nostre esigenze, ai nostri tempi, al nostro tempo e alla nostra sensibilità.
Non vogliamo percorsi paralleli che non si incontrano mai, né una sterile rivendicazione di parte o come dice il nostro commissario “le donne ad ogni costo”.
Per dare incisività alle idee, ai progetti e ai contenuti, bisogna superare l’autoreferenzialità, lavorando sulla cultura sociale con strumenti nuovi per trovare nuovi spazi di confronto, di scelta e di determinazione.
Ora bisogna ripartire per fare politica e fare proposte concrete per riconquistare la fiducia delle donne e di coloro che negli ultimi tempi non riconoscono il PD come partito riformista e pluralista.
Con coerenza e realtà affrontiamo alcune questioni: la chiusura “a ciel sereno” del reparto di Ostetricia dell’Ospedale di Ostuni, le difficoltà in cui versa la Casa di riposo “Pinto”, i pochi servizi alla persona e alle categorie deboli della nostra città, l’orientamento alla vita, all’università e al mondo del lavoro, la adeguata informazione attraverso sportelli specifici ai finanziamenti regionali ed europei.
Migliorando l’organizzazione interna del coordinamento, che superi la forma assembleare, che veda l’azione concentrata sui temi, le questioni e i problemi, il partito democratico uscirà dalle logiche personalistiche e particolaristiche in cui è scivolato.
La conferenza delle donne del Pd in tal senso vuole dare il suo contributo, definita la linea comune di tutto il partito nell’attuale fase politica, rendendosi promotrice di nuove proposte e occasioni di crescita e di affermazione per le donne e per la collettività anche alla luce delle novità presenti nella nuova legge reg. in materia di ”Norme per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, il sostegno alle vittime, la promozione della libertà e dell’autodeterminazione delle donne” approvata il 24 giugno u.s.
COMUNICATO STAMPA CONFERENZA DONNA PD OSTUNI
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