Confindustria Brindisi ha firmato lo scorso 23 maggio, con le Organizzazioni Sindacali, l’accordo quadro territoriale sulla detassazione 2014 degli incrementi della produttività del lavoro (D.P.C.M. 19/2/2014).
Il “patto” siglato in sede locale recepisce integralmente l’intesa raggiunta a Roma sul piano interconfederale con l’accordo del 15 maggio 2014, volto a consentire l’applicazione del regime fiscale agevolato per le imprese del Sistema che adottano misure “finalizzate ad una maggiore efficientazione aziendale”.
In concreto, le somme erogate a titolo di retribuzione di produttività in esecuzione del contratto sottoscritto a livello territoriale saranno assoggettate ad un’imposta del 10%, sostitutiva dell’IRPEF e relative addizionali.
Il citato D.P.C.M. 19 febbraio 2014 non modifica il quadro normativo di riferimento, giacché – nel richiamare espressamente, soprattutto per gli aspetti di carattere operativo, le diposizioni recate dal D.P.C.M. del 22/1/2013 che ha regolato la materia l’anno scorso – si limita a prevedere l’adeguamento del limite annuo di compensi entro cui gli emolumenti premiali possono beneficiare del trattamento di favore.
Ciò, all’atto pratico, significa che la “vecchia” disciplina e le connesse istruzioni ufficiali (v. circolare del Ministero del lavoro n. 15 del 3/4/2013) – al di là di eventuali aggiornamenti della prassi – dovranno essere considerate tuttora valide ai fini dell’individuazione delle voci retributive detassabili.
A Confindustria Brindisi, nell’ambito della propria attività di assistenza e consulenza alle associate, spetta adesso il compito di soddisfare – di volta in volta – le esigenze degli addetti amministrativi che hanno bisogno di “identificare” correttamente gli incentivi suscettibili di fruire dell’agevolazione tributaria, all’interno degli “istituti “ preordinati a favorire la crescita della produttività aziendale.
I competenti uffici dell’Associazione, in particolare, si faranno carico di trovare – per quanto possibile, con risposte a quesiti e circolari – una soluzione dei vari problemi messi sul tappeto dai loro naturali interlocutori, occorrendo ancora oggi superare l’ermetismo della terminologia adoperata dal legislatore e l’eccessiva laconicità dell’impianto normativo.
In definitiva, la “convenzione” stipulata venerdì scorso da un lato rappresenta lo strumento giuridico che le parti erano chiamate ad utilizzare imprescindibilmente per l’attuazione dei precetti di base.
Sotto altro profilo, l’impegno sancito permette di conciliare le garanzie indispensabili per le imprese/sostituti d’imposta (che intendono ricompensare secondo legge il concorso effettivo dei lavoratori al raggiungimento degli obiettivi di ottimizzazione della competitività aziendale) con il diritto dei lavoratori stessi di godere della “fiscalità di vantaggio” in relazione alle somme che percepiscono quando il loro apporto alla “causa” viene riconosciuto fattore primario di sviluppo e benessere dell’industria.
COMUNICATO STAMPA CONFINDUSTRIA BRINDISI
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