June 15, 2025

Si è svolta stamani a Palazzo Granafei Nervegna, la conferenza stampa convocata dal sindaco Mimmo Consales per chiarire i contorni delle indagini giudiziarie a cui è sottoposto.

Il Sindaco ha aperto sottolineando il sostegno ricevuto dalla maggioranza ed ha fatto una parentesi sulla questione rifiuti relativamente alla decisione del Tar che ha decretato che i rifiuti baresi non vanno depositati in contrada Autigno ed alla definizione dell’iter preliminare per la gara per la gestione del servizio raccolta rifiuti.

Sulle vicende personali, Consales ha rimarcato di essersi sentito con il proprio legale di fiducia e di voler proseguire l’attività di cambiamento.

Riguardo all’affidamento del servizio di comunicazione alla società News, Consales ha asserito di aver agito con le stesse modalità seguite dalle precedenti amministrazioni.

In relazione all’indagine sulla denuncia dell’Ing. De Finis, relativamente a pressioni effettuate per il passaggio delle quote della società di calcio, il Sindaco ha espresso la sicurezza di essere del tutto estraneo alle accuse essendosi impegnato esclusivamente per salvare la squadra dell’SSD Città di Brindisi. Tra l’altro ha letto un Sms ricevuto dalla compagine societaria nei quali, esprimendo la volontà di cessione gratuita delle quote, lo si esortava ad intervenire per trovare chi si facesse carico della società.

Il Sindaco si è soffermato soprattutto sui dettagli del terzo ed ultimo avviso di garanzia, quello relativo al pagamento parziale, in contanti, della rateizzazione di un debito contratto nei confronti dell’erario.
Consales ha precisato che il debito verso il fisco risale al 1982 e deriva dall’aver rivestito la qualifica di socio di minoranza nella fallita “Nuova Idea Sas”. Tale pretesa tributaria, ricevuta esclusivamente in quanto unico socio “possidente” dell’intera vecchia compagine sociale, è ancora in contestazione e nel Gennaio 2014 è prevista la trattazione presso la Corte di Cassazione che sancirà definitivamente la debenza o la non debenza dell’imposta.
Consales ha sostenuto che al massimo è stata commessa la leggerezza pagare in contanti le prime rate del debito ma che tale infrazione non è penale e comporta esclusivamente una sanzione amministrativa (l’infrazione al D.Lgs. 231/2007 prevede solo una pena pecuniaria dall’1 al 40% dell’importo totale, con possibilità di oblazione ridotta entro 60 gg. dalla contestazione – N.D.R.). Inoltre il Sindaco ha specificato che quel denaro non ha provenienza illecita. La somma versata, circa 20mila euro, rappresenta circa il 10% del suo reddito e che, per ragioni prettamente personali, ha preferito non depositarla in banca.
In ogni caso Consales ha riferito di non immaginare che tale comportamento potesse costituire violazione in quanto aveva dichiarato ad Equitalia precisando che il denaro da versare era rappresentato da sue risorse.

Consales, a specifica domanda, si è detto convinto che non vi sia accanimento giudiziario nei suoi confronti: “è corretto che la magistratura controlli ed è ovvio che gli amministratori debbano finiscano sotto la lente d’ingrandimento. Amministrare la città in un modo differente suscita inimicizie e quindi si è sottoposti ad esposti. Ed è giusto che la Procura li esamini e dia corso alle indagini.

Consales ha detto di essere consapevole che la scelta comporta dei rischi ma che ha agito in questo modo perché vi sono importanti appuntamenti e scadenze che devono affrontare dai rappresentanti dalla città e non possono essere lasciati nelle mani del Commissario Prefettizio. In ogni caso qualsiasi variazione che dovesse creare imbarazzo alla città lo porterà a rassegnare le dimissioni dalla carica di Sindaco.

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