June 8, 2025

Con 29 voti a favore, il Consiglio Comunale di Brindisi ha approvato l’ordine del giorno congiunto al termine dell’odierno consiglio monotematico sul porto. Tre consiglieri di Brindisi Bene Comune (Calabrese, Portolano e Vadacca) hanno lasciato l’aula al momento del voto.
Questo il testo integrale dell’ordine del giorno approvato con l’aggiunta di un emendamento del Sindaco Rossi (in corsivo):

 

Il Consiglio comunale di Brindisi

 

Premesso che

 

• Il porto di Brindisi rappresenta storicamente una risorsa economica e sociale per la città e l’area limitrofa anche per l’intero Salento. La indubbia strategicità dello scalo impone una riflessione di rilancio a causa della costante ed inesorabile flessione dei traffici registrata negli ultimi dieci anni sia in relazione alle merci rinfuse (con particolare riferimento al carbone) sia per i passeggeri che, pur facendo registrare alcuni picchi dovuti alla presenza di traffico crocieristico altalenante, per i traghetti ha visto la riduzione di tratte e città collegate. Riflessione necessaria anche al fine di consentire al porto di Brindisi di acquisire i parametri necessari a diventare un porto “Core” per essere inserito nei corridoi europei Ten-T (Trans European Network – Transport);

• il porto di Brindisi, con un bacino di oltre 6 milioni di mq e più di 6 km di banchine, è una infrastruttura tra le più complete e polifunzionali di tutto il Mediterraneo;

• grazie alla sua conformazione ed alla posizione geografica, il nostro porto è stato da sempre classificato come il più sicuro del basso Adriatico italiano. In un’ottica di breve, medio e lungo periodo, un adeguato sviluppo infrastrutturale del porto sarebbe speculare allo sviluppo di tutte le economie complementari, del traffico passeggeri e crocieristico (per l’incremento dei quali le infrasrutture sono indispensabili), della retroportualità, dell’indotto, dell’industria, del manifatturiero e della logistica, grazie anche alla presenza dell’aeroporto e della piastra del nodo intermodale ferroviario di Costa Morena;

• la fase storica che stiamo attraversando è ricca di irripetibili occasioni di sviluppo. L’istituzione delle ZES e la sottoscrizione del Memorandum Italia-Cina aprono scenari in passato impensabili per Brindisi,

 

considerato che

 

• l’evoluzione del comparto (diretto, sempre più, verso il gigantismo navale) misura la competitività di un porto anche in ragione della profondità dei bacini e della presenza di terminal passeggeri capace di offrire servizi di accoglienza di alto profilo qualitativo;

• è interesse prioritario che l’Amministrazione territoriale svolga un ruolo di decisiva rilevanza ai fini dell’adozione di strumento di pianificazione del porto che si pongono, all’evidenza, in stretta correlazione con la pianificazione urbanistica della città di Brindisi, così da assicurare che ogni scelta futura sia ampiamente condivisa;

 

esprime

 

1) il proprio favore rispetto alle OPERE DI COMPLETAMENTO DEGLI ACCOSTI PORTUALI DI S.APOLLINARE;

 

2) il proprio favore rispetto alle OPERE DI DRAGAGGIO DI COSTA MORENA, DI S. APOLLINARE E DEL CANALE DEL PORTO MEDIO;

 

3) il proprio favore rispetto alle OPERE DI COMPLETAMENTO DELL’INFRASTRUTTURAZIONE PORTUALE MEDIANTE BANCHINAMENTO E REALIZZAZIONE DELLA RETROSTANTE COLMATA TRA IL PONTILE PETROLCHIMICO E COSTA MORENA EST, dopo l’autorizzazione della commissione di VIA, anche in relazione alle osservazioni prodotte dall’Amministrazione Comunale;

 

impegna Sindaco e Giunta

 

con riferimento ai Banchinamenti di Sant’Apollinare, che siano rispettate tutte le procedure di legge per l’approvazione, a sorvegliare, in collaborazione con gli Enti preposti, affinché siano rispettate le distanze di Legge dal sito archeologicodi Punta delle Terrare,

 con riferimento ai Banchinamenti di Sant’Apollinare, ad ottenere garanzie vincolanti circa l’investimento da parte dell’AdP della somma €500.000,00 per le iniziali opere di scavo e valorizzazione del sito archeologica di Punta delle Terrare, richiedendo un ulteriore impegno di spesa a totale copertura degli interventi necessari;

 con riferimenti ai Banchinamenti di Sant’Apollinare, ad ottenere garanzie vincolanti circa la realizzazione del progettato parco urbano con progettualità architettoniche coerenti con la memoria storica dei luoghi e compatibile con il traffico crocieristico-turistico;

 con riferimento ai Banchinamenti di Sant’Apollinare, ad avviare una trattativa con l’AdP che porti alla realizzazione nell’area, oggetto di intervento, di un museo del mare (anche utilizzando Palazzo Monticeli, Villa Skirmut -da ristrutturarsi a spese dell’AdP-);

 con riferimento ai Banchinamenti di Sant’Apollinare, ad avviare una trattativa con l’AdP che conduca alla libera fruizione da parte di tutti i cittadini del parco urbano di Sant’Apollinare e degli scavi archeologici di Punta delle Terrare;

 con riferimento alla Cassa di Colmata, ad ottenere garanzie vincolanti affinché l’opera sia utilizzata per la raccolta del solo materiale di dragaggio del Porto di Brindisi, scongiurando che essa possa essere utilizzata per accogliere sedimenti esogeni provenienti da altri porti, anche laddove questi ultimi facciano parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale;

 con riferimento alla Cassa di Colmata, ottenere cogenti rassicurazioni sulla esecuzione di puntuali ed attuali analisi dei materiali inquinanti rilevati anche in corso di raccolta e sversamento;

 con riferimento alla Cassa di Colmata, a sorvegliare, in collaborazione con gli Enti preposti, affinché siano tutelate le retrostanti aree naturali protette, non sia alterato né sottratto alcun habitat di interesse floristico e/o faunistico e che la realizzazione delle opere di progetto non apportino alcuna modifica al clima acustico attuale;

 recuperare i rapporti di gemellaggio a suo tempo sottoscritti dal comune di Brindisi con le città di Igoumenitsa, Corfù e Durazzo al fine di ipotizzare interventi di rafforzamento dei rapporti transfrontalieri da far finanziare con i fondi dei prossimi programmi Interreg Italia/Grecia e Italia/Albania/Montenegro;

 rilanciare il ruolo di Brindisi all’interno della comunità dei porti dell’Adriatico e dell’alto Ionio nata a Brindisi e che vedeva partecipi le città portuali italiane di Brindisi, Pescara, Ancona e Venezia oltre a quelle della Croazia, della Slovenia, del Montenegro, dell’Albania e della Grecia.

 

Il Consiglio Comunale
chiede all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale di

 

• accelerare senza indugi il processo per la creazione del Piano Regolatore di Sistema Portuale, a Brindisi ancora fermo al 1975;

• procedere ad una valutazione tecnico-ambientale sulla possibile implementazione dei dragaggi (da portare a quota -17 m.) affinché il Porto di Brindisi diventi attrattivo per i traffici favoriti dalla nuova Via della Seta ed in generale per tutti i traffici provenienti dal canale di Suez;

• realizzare i dispositivi ancora necessari alla sicurezza del porto;

• assicurare, con riferimento alla Cassa di Colmata, che l’opera abbia caratteristiche costruttive che sin da ora rassicurino un proficuo utilizzo futuro della stessa, scongiurando l’esclusivo utilizzo di contenimento dei sedimenti;

• chiedere ad Enel un crono-programma certo relativo alla dismissione della banchina a loro concessa, per poter pianificare nuove attività;

• creare un progetto aggiornato di indicazioni stradali per i veicoli destinati e provenienti dal porto;

• realizzare, con intervento prioritario, un terminal passeggeri, capace di offrire servizi di accoglienza di alto profilo qualitativo, idoneo ad accogliere anche il traffico crocieristico;

• inserire, come opera prioritaria, la bonifica dell’ex deposito Pol nel porto interno e co-pianificare la destinazione e l’uso con l’amministrazione comunale, utilizzando i fondi già a disposizione dell’Authority;

• potenziare urgentemente l’Area Extra Schengen con adeguate infrastrutture in grado di dare dignitosa sistemazione ai passeggeri;

• prevedere opportuna funzione e valorizzazione per il capannone ex Montecatini pensando ad una eventuale collaborazione con il Comune e/o privati, anche come parziale utilizzo Terminal passeggeri, in accordo con la Soprintendenza per i Beni architettonici;

• prevedere la condivisione e la co-fruizione con l’amministrazione comunale delle aree del porto interno che attualmente sono occupate dagli uffici dell’Authority e/o di loro competenza;

• favorire il libero mercato degli armatori nell’utilizzo degli accosti al fine di evitare forme di utilizzo esclusivo;

• prevedere, nel porto di Brindisi o nelle immediate vicinanze, un impianto per il trattamento degli slots e delle acque di sentina, eventualmente anche in collaborazione con operatori privati da selezionare con apposito bando;

• verificare la fattibilità, per l’approdo delle navi gasiere, di un’area separata da quella interessata dal traffico delle persone e delle merci;

• prevedere ogni azione necessaria per il banchinamento di Capobianco al fine di realizzare nuove banchine, anche con ampliamento della colmata e utilizzazione dei sedimenti provenienti da nuovi dragaggi nel porto cittadino;

• porre in essere tutte le infrastrutture necessarie ed utili all’area Zes, (viabilità, rete telematica, ecc.);

• porre in essere tutte le opere necessarie affinché il porto di Brindisi sia un Porto Green con tecnologie sostenibili per navi in sosta, con particolare attenzione all’elettrificazione di tutte le banchine.

 

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