La giornata del 31 marzo rimarrà nella storia di questo territorio, la fermata del cracking a Brindisi ha segnato un punto di non ritorno per tutti i lavoratori e le lavoratrici che operano da decenni all’interno dello stabilimento.
Nella stessa giornata abbiamo portato tutta la nostra preoccupazione in città, partendo dalla stazione ferroviaria abbiamo con un corteo, cercato di sensibilizzare tutti, facendo capire che in gioco c’è non solo il nostro futuro, ma quello dell’intero territorio.
In corteo con noi, anche Cgil, Cobas, Failm, Confsal e non solo, anche tesserati di chi ha deciso di voltarsi dall’altra parte e di ascoltare i canti delle sirene. Belli, ma crudeli!
Dopo esserci fermati sotto il palazzo di colui che dovrebbe difendere città e cittadini, siamo andati avanti fino in prefettura, dove ad attenderci c’era la persona più attenta e vicina a chi in questo momento continua a manifestare grandi preoccupazioni. Siamo stati ricevuti, e per l’ennesima volta ha dimostrato grande umanità. Ha ribadito tutto il suo impegno affinché le nostre, giuste richieste, vengano prese in considerazione dal Ministro Urso, organizzando un possibile incontro in occasione della sua venuta a Brindisi il 13 aprile.
E’ dal 7 febbraio che chiediamo un accordo di programma e una clausola sociale che tuteli tutti i lavoratori, diretti e indiretti. Secondo alcuni, bisogna stare tranquilli, intanto altri 4 lavoratori si vanno ad aggiungere ai 15 della settimana scorsa. E’ solo l’inizio, e ci dite di stare tranquilli? No affatto!!!
Anche tra i diretti, pur non partecipando alle iniziative, cresce la preoccupazione su quello che sarà il loro futuro. Ad oggi ancora nessuno di quelli che ha sottoscritto il protocollo ha indetto un’assemblea generale per illustrare quanto accettato “per conto di tutti”. Noi non eravamo, e Non siamo d’accordo!
Quindi noi continueremo a manifestare, monitorare sugli accadimenti interni, e informare tutti tempestivamente, fino a quando non avremo risposte sicure e garanzie sul nostro futuro. Continueremo a manifestare rabbia e delusione.
Coordinamento RSU/RSA Indotto
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