Una domenica tra boschi, paludi, spiagge e campagne: è la Giornata delle Oasi del WWF Italia, il tradizionale appuntamento che coinvolge ogni anno migliaia di persone in tutta Italia che, grazie alle visite gratuite e gli eventi speciali organizzati, riescono a vivere in prima persona, magari in famiglia o con gli amici, un patrimonio naturalistico tra i più preziosi e meglio conservati del nostro territorio. Sono circa un centinaio le Oasi del WWF, per una superficie di circa 35.000 ettari. Nel loro insieme rappresentano i principali ambienti del Paese e sono luoghi di rifugio per specie animali e vegetali rare o a rischio. L’evento ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e anche quest’anno ha il sostegno di tanti partner e amici, tra cui Unicredit e Auchan.
Il patrimonio delle Oasi, è necessario per noi ricordarlo, si è salvato anche grazie all’impegno di soci e semplici sostenitori che hanno aderito alle campagne di raccolta fondi. Di recente, infatti, il WWF ha potuto realizzare nuove oasi – quelle di Scivu e Santo Stefano in Sardegna, il Bosco Foce Arrone sul litorale romano e Boschi di Marzagaglia in Puglia – ampliato altre, come la Valpredina, vicino Bergamo, o fatto interventi di recupero ambientale come alla Golena Panarella, nel delta padano e lungo il litorale delle Cesine, nel Salento e in Trentino, per la “casa dell’orso.
A Brindisi, domenica prossima, in occasione della Festa delle Oasi, il WWF organizza a Torre Guaceto due escursioni al mattino, e nel pomeriggio la Cooperativa Thalassia uno spettacolo dal titolo “Aspettando il vento”.
Denominatore comune di tutte le iniziative saranno i tre ambienti naturali più importanti della Riserva: il litorale, la macchia mediterranea e la zona umida.
Osservare da vicino, o con il binocolo, le specie di uccelli che frequentano questo ambiente in questi mesi, per ricercare il cibo o per riposare durante la migrazione è un’esperienza unica.
Affascinanti, lungo tutta la linea di costa della Riserva, gli arenili di sabbia dove si alternano a brevi tratti di scogliera, tra le vaschette riempite d’acqua salata e frequentate dai granchi, il finocchio marino, la salicornia ed il limonio pugliese.
E poi le meravigliose dune dove numerose specie di arbusti sempreverdi crescono a stretto contatto l’uno con l’altro e si addensano a costituire le comunità di macchia mediterranea e di gariga. Le specie sono adattate a contrastare il caldo e la siccità dell’estate: il lentisco, l’alaterno, l’asparago pungente, il timo arbustivo, il rosmarino, il mirto, e tra i quali potrebbe scorgersi, il tasso, un mammifero assai raro e schivo, la luscengola ed il ramarro.
E che dire della falda acquifera che affiora subito dietro le dune, dominio della cannuccia. Insieme ad essa poche altre specie, come la campanella, che utilizza i fusti della cannuccia come tutori su cui arrampicarsi per esporre al cielo i suoi grandi fiori bianchi. Sarà facile notare gli uccelli che trascorrono tutta la vita in questo habitat, come il tarabuso, ed altri, come gli storni e le rondini che lo utilizzano solo di notte per riposare. Si incontreranno altri uccelli palustri, come la folaga ed il tuffetto, che costruiscono grandi nidi galleggianti ancorati alle piante, e dove la salinità dell’acqua è meno elevata si potrà vedere anche anfibi e rettili tra cui la testuggine d’acqua.
Osservare e seguire i racconti delle nostre guide sarà, come sempre, coinvolgente per grandi e bambini.
La missione di quest’anno del WWF Italia è quella di contribuire alla raccolta fondi con un sms al 45505 per salvare non solo l’Amazzonia, ma anche l’angolo della terra in cui viviamo anche noi.
‘L’Amazzonia non è solo il luogo del pianeta in assoluto più ricco di biodiversità, di acque dolci, di saperi arcaici, di rimedi per i nostri mali, di vapore acqueo e di foglie, di tronchi di liane e di rami. Ha un ruolo cruciale nel determinare il clima che ci tiene in vita sulla terra. Senza questi 6,7 milioni di chilometri quadrati, senza le funzioni biologiche di infiniti miliardi di alberi e di piante che respirano traspirano, immagazzinano carbonio, il clima del pianeta non sarebbe quello che conosciamo e di cui abbiamo bisogno per vivere. Ogni anno sparisce dagli schermi dei satelliti una superficie di foresta Amazzonica pari a circa la metà della superficie italiana. Ne abbiamo già divorato il 20% nel corso di poche generazioni. E’ il momento di fare qualcosa per l’Oasi del Pianeta e l’aiuto stavolta può arrivare proprio dalle Oasi WWF ’ e da ogni cittadino che decide di partecipare.
COMUNICATO STAMPA WWF BRINDISI
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