May 7, 2025

tomab 231 Si terrà il prossimo 28 dicembre presso la Feltrinelli di Brindisi, alle ore 19.00, l’incontro con l’autrice brindisina Silvia Palano.

 

L’insegnante trentacinquenne, che attualmente vive e lavora in provincia di Milano, ha in passato collaborato con la curia arcivescovile di Brindisi alla stesura di un volume riguardante l’analisi di alcuni affreschi del noto santuario cittadino di Santa Maria del Casale. Il volume, tutt’ora in vendita all’interno del sacrario, è stato utilizzato anche per la formazione professionale delle guide turistiche della provincia di Brindisi.
Nel settembre del 2011 Silvia inizia la stesura di Tomba 321 che sarà appunto presentato nei prossimi giorni proprio nella sua città natale.

Si tratta di un romanzo d’esordio che però ha già raccolto ampi consensi, non solo per il modo in cui viene affrontato un argomento esigente e complesso, ma anche per l’immediatezza della lettura data da una maniera “alternativa” di raccontare gli eventi. Un romanzo storico frutto in parte della fantasia dell’autrice, in parte di eventi realmente accaduti e di ricerche storiche effettuate nell’arco di circa due anni dalla Palano.

 

L’argomento, o meglio, le vicende storiche alle quali il libro fa riferimento sono relative all’ultimo periodo nazista e che hanno portato a quello che viene definito Olocausto. Una parte del romanzo narra vicende consumatesi all’interno dei campi di concentramento, ma non nella maniera classica cui il lettore è abituato, bensì attraverso lo scorrere delle pagine del diario di un nazista che è anche personaggio-chiave della storia reale; l’altro livello del racconto è ambientato a Buenos Aires nel 1979, quando il nazista, ormai vecchio e stanco di una non-vita da rifugiato, si reca in un confessionale con la speranza di poter “rivelare” finalmente ad un giovane prete tutto quello che non è mai riuscito a confessare nemmeno a se stesso.

Ci si trova immersi in una lettura scorrevole, a tratti dura, sfrontata, incredibilmente vera che trascina il lettore in un vortice di sentimenti contrapposti. Lo sdegno, la rabbia ma anche la compassione. E nel momento in cui sembra che si arrivi alla conclusione della vicenda, gli eventi irrompono con forza, stravolgendo nuovamente il tutto e rimettendo in gioco ogni certezza. Ciò che coinvolge maggiormente è la suspence data dalla capacità descrittiva delle ambientazioni e delle situazioni. Leggendo si riescono a disegnare con la mente luoghi, persone e a dare forma concreta ad una gamma molto diversificata di emozioni.
Il finale fa riferimento ad un fatto storicamente accertato al quale si giunge grazie ad una escalation di colpi di scena che s’intersecano e si compenetrano profondamente nei due livelli del racconto, sciogliendo e svelando solo alla fine, appunto, la scelta del titolo del romanzo, che non poteva non chiamarsi che così. Solo alla fine, infatti, il lettore riuscirà a capire cosa rappresenta la famigerata tomba anonima definita solo attraverso un numero, così come, per ironia della sorte, solo numeri furono per i nazisti le vittime dell’Olocausto.
Travolgente, spietato e sconvolgente fino all’ultima parola. Questo basterebbe per descrivere Tomba 321 e la capacità narrativa di Silvia Palano, nuova scoperta del panorama italiano della narrativa.

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