BARI – Offese e minacce di morte sono state indirizzate sui social al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in seguito alla decisione di sospendere ogni rapporto istituzionale e commerciale con il governo israeliano, fino al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. La Digos e la polizia postale hanno avviato le indagini per risalire agli autori dei messaggi e valutarne la pericolosità, mentre si valuta l’adozione di eventuali misure di protezione per il governatore.
A rendere nota la situazione è stato lo stesso Emiliano, che ha definito “sconcertante” la reazione ricevuta in seguito all’iniziativa regionale, mirata – afferma – a “convincere il governo Netanyahu a fermare quella che riteniamo essere una pulizia etnica, che rischia di diventare un vero e proprio genocidio ai danni di palestinesi inermi”.
“Non abbiamo nulla contro il popolo israeliano – precisa Emiliano – che rispettiamo profondamente. La nostra critica è rivolta esclusivamente all’attuale governo israeliano e alle sue politiche. Non arretreremo di un millimetro, perché quello che stiamo subendo è nulla rispetto al dolore dei padri e delle madri palestinesi e israeliani che hanno perso i loro figli”.
Il presidente ha anche ricordato le minacce già ricevute in passato da parte della criminalità organizzata per la sua attività antimafia: “Sono abituato da anni a vivere sotto attacco, ma mai avrei immaginato che un atto di solidarietà verso un popolo martoriato potesse scatenare una simile ondata d’odio. La nostra lotta civile e non violenta non si fermerà fino alla conquista della pace”.
Le parole di Emiliano hanno subito ricevuto l’appoggio di numerosi esponenti istituzionali e politici. A partire dal presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone, che ha denunciato “il clima di tensione” generato dalla situazione a Gaza, ribadendo il sostegno al presidente Emiliano e ricordando la mozione presentata in Consiglio per interrompere le relazioni con il governo Netanyahu.
Solidarietà è arrivata anche dal gruppo consiliare CON alla Regione, che ha parlato di “intimidazioni vili” e di “clima avvelenato” e ha espresso “sostegno convinto alla libertà di pensiero e all’autonomia delle istituzioni”.
Francesco Boccia, capogruppo del Partito Democratico al Senato, ha definito “aberrante” il livello del confronto pubblico, soprattutto sui social, sottolineando che la scelta della Regione Puglia “non è un attacco a Israele, ma una condanna contro i crimini del governo Netanyahu”.
Messaggi di vicinanza sono giunti anche dai territori. Il sindaco di Ostuni, Angelo Pomes, ha parlato di un attacco alla democrazia e al principio stesso di libertà: “Conosco l’impegno e il senso di responsabilità con cui il Presidente Michele Emiliano svolge il suo ruolo, ed è per questo che le minacce di cui è stato destinatario ci colpiscono profondamente.
A nome della comunità ostunese esprimo la mia vicinanza personale e la solidarietà della città intera. Minacciare chi è chiamato a decidere nell’interesse collettivo significa indebolire la democrazia e ferire il principio stesso di libertà.
A Michele Emiliano va il nostro sostegno convinto e l’incoraggiamento a proseguire con coraggio il cammino intrapreso.
Noi siamo al suo fianco”.
Infine, il presidente della Provincia di Brindisi e Sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, ha condannato “un atto vile e inaccettabile” e ha espresso pieno sostegno a Emiliano “per il suo impegno a servizio della comunità pugliese”. Scrive Matarrelli: “A nome dell’intera comunità provinciale di Brindisi e dell’Amministrazione che ho l’onore di rappresentare, esprimo la mia più ferma condanna per le gravi minacce di morte rivolte al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano per aver interrotto le relazioni istituzionali e commerciali con Israele fino al cessate il fuoco a Gaza.
Si tratta di un atto vile e inaccettabile, che colpisce non solo la persona, ma anche le istituzioni democratiche e il loro ruolo fondamentale nella vita del nostro Paese, perché mira a ingerire nella legittima attività di un organismo sovrano.
Al Presidente Emiliano la nostra piena solidarietà, il nostro sostegno e un incoraggiamento a proseguire con determinazione nel suo impegno al servizio della comunità pugliese.
Intanto, mentre le indagini fanno il loro corso, la Regione ribadisce la linea: sospensione dei rapporti fino a che non sarà garantito un cessate il fuoco e riaffermato il diritto alla coesistenza di due popoli su una stessa terra
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