July 18, 2025

Alle prime luci dell’alba, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Brindisi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro uomini di Ceglie Messapica considerati responsabili d’aver favorito la latitanza di un esponente della Sacra corona unita brindisina, condannato a pena definitiva di 14 anni di reclusione.
L’ordinanza è stata emessa dal gip del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia (Dda) al termine delle indagini sulla latitanza di Gennaro Solito, arrestato in Germania a gennaio di quest’anno.

Solito, ex poliziotto ed ex attore, era ritenuto un pericoloso esponente della costola mesagnese della Scu.
La sua cattura, avvenuta il 24 gennaio scorso a Pforzheim, vicino Stoccarda (Germania), ha messo fine ad una latitanza che era partita nel maggio 2013 dopo la condanna a 14 anni di reclusione per associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e tentata estorsione.

Solito era stato arrestato nel settembre 2010 dai carabinieri del Ros di lecce nella operazione denominata “Calipso”, la stessa che aveva portato in carcere anche Ettore Penna, l’attuale collaboratore di giustizia.
Proprio Penna e Solito, assieme a Daniele Vicentino, erano ai vertici dell’organizzazione criminale e stavano tentanto di riorganizzarla per farla ritornare agli antichi fasti.
I tre avevano progressivamente esteso la loro influenza da Mesagne ai comuni limitrofi di Ostuni, Oria e Ceglie Messapica, imponendo nuove regole di rigida divisione territoriale, con un referente per ciascuna località e la delimitazione del raggio d’azione dei gruppi affiliati ai rispettivi territori.
Il sodalizio aveva assunto un ruolo centrale nel traffico di cocaina, avvalendosi per gli approvvigionamenti di due autonomi canali in Piemonte e Calabria.

Dopo l’operazione, ed in attesa di sentenza, Solito era stato beneficiato dell’obbligo di dimora al posto del regime carcerario ma, quando il Tribunale di Brindisi ha emesso la sentenza che lo condannava a quattordici anni di reclusione, disponendo la custodia cautelare in carcere, Solito ha scelto di darsi alla latitanza.

Come si ricorderà le fasi dell’arresto di Solito furono abbastanza insolite: il 18 Novembre 2013, l’uomo venne fermato e controllato dalla polizia tedesca presso un’area di servizio di Breisgau, vicino Friburgo. In quell’occasione il latitante presentò dei documenti d’identità falsi. Si avviò, così, un contatto tra i Carabinieri di Brindisi e la polizia tedesca che fu utile ad accertare la vera identità del fermato. Purtroppo, in assenza di mandato di cattura europeo, Solito fu soltanto denunciato in stato di libertà e rilasciato e fece perdere le proprie tracce.
Il cerchio, comunque, era già stretto e le indagini sono proseguite in sinergia tra i Carabinieri e la polizia tedesca, attraverso quotidiani contatti e scambi informativi di ciò che è emerso quotidianamente. Ed è così che si giunge, proprio il 24 gennaio, a rintracciare ed arrestare Solito.

Il 2 Marzo scorso Solito è stato estradato dalla Germania e, scortato dai carabinieri del nucleo investigativo di Brindisi, fu condotto dall’Aeroporto di Roma – Fiumicino nel carcere di Rebibbia.

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