September 10, 2024

Fidelis Andria: Masserano, Lavopa, Saias, Piccinni, Bova, Aprile, Strambelli, Matera, Olcese, D’Agostino, Moscelli (80′ Morabito). A disp.: Cilli, Disanto, Morabito, Lorusso, De Crescenzo, Lattanzio, Camporeale, Caruso, Giallonardo. All. Favarin

Città di Brindisi: Cattafesta, Zinetti, Raho, Ciano, Danucci (78′ Loiodice), Terraciano (89′ Romito), De Vivo, Pollidori, Croce, Molinari, Ancora (78′ Oliveira). A disp.: Pizzolato, Lorito, Pellegrino, Ferrara, Pastore, Varsi, Romito, Loiodice, Oliveira. All. Chiricallo.

Arbitro: Guida di Salerno coadiuvato da Pallini e Galluccio di Avellino

Reti: 5′ Molinari, 22′ Strambelli, 26′ Olcese, 30′ Pollidori, 57′ Croce, 63’Piccinni, 65′ Bova

Ammoniti: Moscelli, Zinetti, Danucci, Ancora

Note: rigore sbagliato da Moscelli al 2′

 

Quattro gare: una vittoria (in casa contro una neo promossa), un pareggio (in casa contro il giovanissimo Grottaglie), due sconfitte pesanti contro Andria e Gallipoli.
Se qualcuno aveva lasciato intuire che il Brindisi avrebbe fatto un sol boccone di questo campionato, è servito.

Se qualcuno pensava che bastava ridestare l’entusiasmo per fare punti, ha avuto la risposta.

Se qualcuno si fosse lasciato impressionare da persone rinomate per la serie D e su queste basi ha creduto che il Brindisi fosse la favorita n.1, è pregato di leggere la formazione dell’Andria e di riguardare la partita di oggi. L’Andria è un undici formato da singoli di caratura ma ancora lontano dall’essere una squadra da certa promozione.

Ma tanto è bastato agli andriesi per avere la meglio su un Brindisi abulico, capace di andare due volte in vantaggio ma di farsi raggiungere e superare.

 

Tranne l’attacco (10 reti), nel Brindisi non va quasi niente.

Ritmi di gioco inesistenti, squadra lontana dall’imporre in proprio gioco, difesa spesso in bambola ed in balia degli avversari, e, soprattutto, un centrocampo inconsistente dove Danucci, giunto in riva all’Adriatico con ben altre referenze, fatica sia in fase di impostazione che in quella di contenimento, dove manca ancora un valido supporto al reparto e dove l’unico “centrocampista” abile ed arruolabile (Pollidori) è costretto a fare gli straordinari .

Cosi non va.
E adesso occorre assumere subito le giuste decisioni per raddrizzare la stagione. Perché il Brindisi visto in quest’avvio di campionato non può che essere una delle solite squadre che vivacchiano in serie D. E, purtroppo, non è solo un fattore tattico.

 

La gara:

Dopo la delusione di Gallipoli ed il brutto pareggio interno contro il Grottaglie, un Brindisi ridimensionato rispetto alle attese della vigilia si trova ad affrontare la difficile trasferta di Andria.

Chiricallo, la cui panchina è rimasta in bilico per metà settimana, rivoluzione nuovamente la sua squadra proponendo in difesa gli under Zinetti e Raho affiancati a Ciano e Terraciano. A centrocampo rinnovata fiducia a Danucci e Pollidori schierati assieme all’under De Vivo. In attacco Ancora dietro il duo di punta composta dal bomber Molinari e dal ritrovato Croce.

 

Pronti via e il derby si infiamma immediatamente. Andria e Brindisi si danno battaglia senza esclusioni di colpi e senza eccessivi tatticismi.

L’avvio del Brindisi è in salita: dopo un minuto, fallo in piena area di rigore di Zinetti su Moscelli e l’arbitro decreta il calcio di rigore. Sul dischetto va l’ex Moscelli che tira fuori per la gioia dei 150 tifosi brindisini al seguito.

Il Brindisi – rinfrancato dallo scampato pericolo – si riorganizza ed al 5′ Ancora si invola sulla fascia destra, supera due avversari e serve al centro dove l’accorrente Molinari tocca di precisione facendo terminare la sfera nell’angolo basso alla sinistra di Masserano. 1-0 per gli ospiti

 

L’Andria, supportato da pubblico caldo e numeroso, ha una pronta reazione ma non riesce a rendersi pericolosa dalle parti di Cattafesta. Ci provano Moscelli e D’Agostino su calcio di punizione ma nel primo caso il portierino del Brindisi è attento mentre nel secondo caso la sfera termina altissima.
Il Brindisi cerca di utilizzare l’arma delle ripartenze grazie ad un Cristiano Ancora eccellente nel ruolo di spola tra centrocampo ed attacco. I biancazzurri, però, accusano diversi colpi a vuoto a centrocampo dove De Vivo non riesce ad offrire una mano concreta in fase di contenimento, Danucci appare troppo poco mobile e Pollidori non può cantare e portare la croce da solo.

L’Andria continua ad attaccare a testa bassa ed in 5 minuti riesce a sovvertire il risultato: prima è Strambelli che finalizza una splendida azione sull’asse Olcese-D’Agostino con i brindisini che restano a guardare; al 26′ è Olcese a battere Cattafesta su assist di Moscelli, ed anche in questo caso il Brindisi deve fare il mea culpa per il mancato filtro a centrocampo.

L’1-2 terribile dei padroni di casa avrebbe potuto abbattere chiunque, ma gli ospiti non si lasciano intimidire e reagisce immediatamente. Al 30′ Pollidori ristabilisce la parità spedendo in rete di testa su azione susseguente un corner.

Nei restanti 15′ del primo tempo, l’Andria cerca di capitalizzare la maggiore verve offensiva ma Cattafesta non corre pericoli rilevanti.

 

Nel secondo tempo la partita scende di ritmo anche perché, dopo i diversi errori della prima frazione in fase di contenimento, entrambe le squadre sono attente a dare meno spazio alle azioni avversarie.
E’ comunque l’Andria a fare la partita in virtù della maggiore presenza di uomini di valore a centrocampo. Ma come spesso accade nel calcio quando una squadra fa la partita è l’altra a passare in vantaggio. E così al 12′ il Brindisi, su ficcante azione di contropiede sull’asse Ancora-Molinari trova la rete con Croce, abilissimo a ribattere in area piccola una corta respinta di Masserano.

Il vantaggio del Brindisi dura appena 5 minuti. Tanto basta per l’ennesima incursione andriese, per l’ennesima disattenzione difensiva e per l’ennesima mancata copertura che consente all’ex Piccinni di battere a rete al volo senza eccessiva difficoltà: 3-3.
Sulle ali dell’entusiasmo l’Andria si ributta a capofitto in avanti ed al 65′ Bova colpisce di testa su calcio d’angolo e beffa Cattafesta facendo carambolare la sfera sulla schiena di Croce.

A poco più di un quarto d’ora dal termine Chiricallo effettua una doppia sostituzione: dentro Loiodice ed Oliveira al posto di Ancora e dell’evanescente Danucci. Ad 1′ dal termine entra anche Romito ma il Brindisi non tira mai in porta ed esce dallo Stadio degli Ulivi con una sconfitta che brucia.

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