Nell’arco di pochi mesi Brindisi ha subito gravi lesioni del suo già fragile tessuto politico-istituzionale , economico e sociale.
Dopo lo scioglimento traumatico del Consiglio Comunale, abbiamo infatti assistito ad avvilenti polemiche, alla cancellazione del “Negramaro Wine Festival” ( che andava ricondotto alle sue finalità iniziali e sottoposto a controlli) alla fuga verso Bari dello SNIM, al colpo di mano che ha consentito all’Autorità Portuale di Bari di rimanere in vita e di accorpare a sé quella di Brindisi, all’annuncio dell’accorpamento della Camera di Commercio di Brindisi con quella di Taranto, alla crisi dell’Amministrazione Provinciale (a causa della revisione delle Province che fa mancare perfino risorse essenziali da destinare alla manutenzione di strade e scuole ed a servizi di primaria importanza) e alla sofferenza dell’industria aeronautica che, malgrado ciò resta il settore trainante in un contesto sempre più asfittico.
E’ evidente che la crisi politico-istituzionale e la conseguente mancanza di rappresentatività nel tutelare e far valere le istanze locali siano il limite maggiore e che di tale situazione approfittino coloro che vogliono Brindisi funzionale ad interessi esterni (si pensi soltanto a quelli dell’autorità portuale barese) e coloro che gestiscono scelte, progetti, piani nel porto e nell’area industriale utilizzando il vuoto di potere di chi dovrebbe fare del PUG lo strumento urbanistico sovraordinato (ed invece sono passati oltre quattro anni da quando è stato approvato il documento programmatico preliminare e siamo lontani da una conclusione).
Mesi fa, abbiamo proposto la seconda Conferenza sull’emarginazione, in questo caso da tramutare in Conferenza sui mali della città e da far precedere da conferenze di ascolto delle critiche, delle indicazioni, dei bisogni e delle attese nei quartieri. Questa conferenza e l’individuazione di strumenti che consentano effettivamente percorsi di copianificazione partecipata e di riqualificazione potrebbero determinare un vero e proprio “riscatto della città” e delle sue periferie. Il Forum propone ad associazioni, ordini professionali e soggetti rappresentativi della società civile che si facciano massa critica e di pressione nei confronti della politica e delle istituzioni.
C.S. FORUM AMBIENTE SALUTE SVILUPPO
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