La FP CGIL Brindisi, in relazione alle convocazioni per immissioni in ruolo, previste per il 8 luglio 2020, dei vincitori del concorso OSS bandito dagli ospedali Riuniti di Foggia chiede alle SS. LL:
A. Di conoscere i criteri di collocazione del personale sull’ intera area asl Brindisi secondo il fabbisogno e le esigenze dettate dalle U.O. Applicando il criterio dell’equa distribuzione.
B. Di tutelare la comprovata esperienza maturata dai passaggi verticali, per tutti i dipendenti ausiliari ASL BR, e per tutti i dipendenti della stessa azienda suscettibili di passaggio verticale o precari storici con comprovata esperienza permettendo loro di mantenere immutato lo stesso luogo di lavoro, in relazione al principio di continuità assistenziale.
C. Che i dipendenti OSS a tempo determinato restino in servizio in proroga al 31/gennaio/2021, e che gli stessi siano portati tutti al compimento dei 36 mesi di servizio, onde evitare azioni discriminatorie tra operatori, visto che molti OSS facenti parte della graduatoria del 2009 hanno già raggiunto i canonici 36 mesi e quindi stabilizzati. A tutti dev’essere garantito lo stesso percorso, pertanto ricordiamo anche l’impegno assunto in questo senso dal Direttore Generale dott. Pasqualone durante il periodo COVID.
La FP CGIL oltre a battersi per le discriminazioni e le disparità è convinta che c’è posto per tutti. Le battaglie contro il precariato e il demansionamento sono il nostro vessillo, pochi giorni fa il tribunale d’appello di Lecce ha fatto registrare una nuova vittoria della FP CGIL per tutti gli infermieri demansionati, che ora saranno anche risarciti.
Questa segreteria non si è mai prestata a logiche di favore o collocazioni arbitrarie, per tanto è importante stabilire sin d’ ora i criteri oggettivi e tutele per tutti.
In questo momento è necessario aumentare gli organici, garantendo un numero congruo di risorse umane, per anni ridotte al minimo storico, anche in caso di future maxi emergenze che ci auguriamo non si ripetano.
Brindisi ha molto sofferto durante l’emergenza Covid, è giunto il momento di rivedere i carichi di lavoro e di distribuirli in maniera equa. Tutto questo si rende necessario al fine di migliorare i servizi e salvaguardare la salute dei lavoratori.
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