La Camera del Lavoro Territoriale CGIL di Brindisi, con il Coordinamento Industria, in occasione dell’iniziativa prevista dal 9 al 13 ottobre a Brindisi «I colori dell’energia», ritiene doveroso evidenziare una serie di riflessioni.
Leggiamo questa iniziativa con grande interesse poiché, teoricamente, prova a rimettere al centro dell’agenda delle politiche industriali il valore dell’energia e della chimica, in una città, Brindisi, che è stata negli anni centrale rispetto alle scelte nazionali e internazionali.
Questi quattro giorni di discussione tra i vari soggetti interessati possono sicuramente rappresentare un’opportunità per provare a fare dei passi in avanti rispetto alle scelte strategiche e di filiera energetica.
Tuttavia, la realtà brindisina ha bisogno non solo di convegni. Noi pensiamo che il sistema delle imprese abbia il dovere, anche legato alla responsabilità sociale dell’impresa, di dare risposte soprattutto occupazionali alle lavoratrici e ai lavoratori dei perimetri industriali in crisi, legati ai processi di decarbonizzazione, che devono tramutarsi in investimenti e progettualità concrete da realizzare nel più breve tempo possibile.
Tra gli obiettivi di questa iniziativa abbiamo letto «la consapevolezza e l’educazione ambientale». Proprio su questo aspetto sarebbe interessante comprendere a che punto siamo rispetto alle attività di bonifica delle aree SIN, siti di interesse nazionale, poiché la consapevolezza e la posizione della nostra realtà territoriale e ambientale rispetto alle bonifiche non sono secondarie al processo di reindustrializzazione, che richiede un utilizzo ampio di aree da mettere a disposizione.
Relativamente al processo di «decarbonizzazione e energie rinnovabili» ci viene naturale pensare all’avvio dell’accordo di programma sull’area della centrale di Cerano, dove ancora oggi non conosciamo i progetti annunciati, né tantomeno i piani industriali, i tempi di realizzazione, le risorse pubbliche e private da impegnare, le ricadute occupazionali. Insomma, siamo ancora agli annunci.
Diversamente, sulla «filiera energetica» ci sarebbe tanto da dire, soprattutto perché proprio sul nostro territorio potrebbe svilupparsi un mix interessante di energia verde: pensiamo all’eolico, all’energia solare, all’idrogeno, all’energia da riciclo. Sul Petrolchimico di Brindisi, le previste dismissioni di altri impianti dopo il cracking renderanno tutti gli altri impianti non più integrati in un sistema produttivo. Questo si sta già ripercuotendo pesantemente su Basell e Chemgas, che devono rivedere in maniera significativa i loro assetti industriali.
Così come si sta ripercuotendo sulle abituali attività delle ditte appaltatrici che, con la fermata degli impianti, rischiano di non avere più attività.
Bisogna arrivare in tempi certi a sottoscrivere il previsto Accordo di Programma per la reindustrializzazione di Brindisi a seguito della dismissione della Centrale Enel, così come va ricercato un Accordo di Programma per garantire la chimica di base e il Petrolchimico di Brindisi.
Mentre, relativamente all’utilizzo di energia nucleare, la nostra posizione rimane quella a suo tempo dichiarata nel corso del 2024 e agli inizi del 2025. A nostro avviso, il tema della «ricerca, innovazione, formazione» non può che partire dal ruolo del sistema delle imprese già presenti sul territorio, con il ruolo dell’università e il giusto ruolo della Cittadella della Ricerca, che necessariamente deve trovare una nuova dimensione capace di sviluppare idee innovative trattenendo giovani talenti.
Tutto questo non può prescindere da un ruolo propositivo di Comune, Provincia, Regione, MIMIT, parti sociali, organizzazioni sindacali e organizzazioni datoriali, con un ruolo univoco dell’Autorità Portuale, del Consorzio ASI, di Confindustria.
In quest’ottica abbiamo consegnato nei mesi scorsi a tutti i rappresentanti della politica e dei governi regionale e nazionale ampia documentazione contenente anche la piattaforma rivendicativa della CGIL di Brindisi che, purtroppo, rimane a tutt’oggi ancora di grande attualità.
Massimo Di Cesare
Segretario generale
CGIL Brindisi
E per il Coordinamento Industri
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