June 7, 2025

In molti si chiedono se l’amministrazione comunale sia in grado di conservare e presentare al meglio i valori, le bellezze che il passato ci ha consegnato.
Una domanda legittima se si fa riferimento ai tanti arbusti che stanno crescendo indisturbati sulle mura del Bastione Aragonese di Porta Mesagne.
Evidentemente ad insaputa della stessa Amministrazione comunale, che in verità non ha dovuto impegnarsi molto per rimanere estranea a quanto accade, protetta da una antica attitudine all’immobilismo mummificato, che la spinge spesso lontana dai problemi della città e dei cittadini.
Refrattaria alle tante richieste di intervento da parte dei cittadini, che vengono evidentemente avvertite con fastidio. In questo come in tantissimi altri campi.
Forse si sta aspettando che l’erbaccia possa coprire completamente le mura, per darle un aspetto floreale.
Nondimeno, costituisce una immagine avvilente, che denota l’assenza assoluta di un controllo efficiente del territorio e della mancanza di una programmazione degli interventi ciclici, considerato che si sta replicando il degrado degli anni scorsi.
Non credo che possa essere sottovalutato il danno provocato dalle tante fessure, sempre più grandi prodotte dagli apparati radicali degli arbusti, che crescendo indisturbati, si vanno ad insinuare sempre più a fondo , innestando un processo di sgretolamento delle mura con conseguenze dolorose , sia per l’immagine della città, sia per i costi di ripristino. Naturalmente sempre a carico dei cittadini e non dei responsabili del disastro.
Spesso la relazione con il nostro passato è stato oggetto di pensiero e discussione in questa città, come valore identitario, come mezzo per mantenere la memoria, per evocare qualcosa o qualcuno con cui rimanere in contatto, per tramandare nel tempo esperienze e valori , che sono il fondamento della nostra cultura. Per rafforzare il nostro senso di appartenenza.

 

Purtroppo, molto spesso tutto è rimasto confinato nell’ambito ristretto dei convegni, degli scritti, delle parole, delle promesse . Intrappolato nelle chiacchiere.
L’ amore per la propria città e i propri cittadini non si esprime solo con le parole, ma coltivandolo, avendone cura, evitando e/o eliminando quelle situazioni che ledono il diritto di godere pienamente della possibilità di vivere in luoghi urbani che offrano un dignitoso decoro estetico, che trasmettano emozioni, sensazioni, valori, appartenenze, impedendo lo scadimento della qualità della vivibilità urbana.
Diventa sempre più difficile vivere nell’indifferenza di chi deve provvedere a risolvere i problemi, anticiparli con la programmazione e non lo fa.
Molti cittadini sono stanchi del degrado, delle tante dimenticanze, dell’incuria, sono delusi e amareggiati dall’indifferenza di chi li tollora, voltandosi dall’altra parte, facendo finta di niente.
Certamente se avessero rapportato la consistente entità della indennità di funzione che percepiscono Sindaco e Assessori, (di gran lunga superiore all ‘ inconsistente stipendio e alla pensione della gran parte dei lavoratori e pensionati) alla tempestività e all’efficacia del loro impegno a programmare e soddisfare i bisogni dei cittadini, credo che risulterebbe sempre in passivo.
La città e i cittadini meritano di meglio, ma per raggiungerlo bisogna avere il coraggio di non arrendersi al peggio, che ci circonda e che mortifica ogni giorno la nostra anima, rendendoci sempre più difficile la vita.

 

Vincenzo Albano

 

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