May 2, 2025

Surreale la gara odierna che ancora una volta vede il Brindisi uscire sconfitto tra le mura amiche.

2-3, il risultato di una gara che non può passare sotto silenzio.

Primo tempo di assoluto controllo per i padroni di casa, compatti sia in fase difensiva che offensiva.
Il Manduria si rintana nella propria metà campo, in totale confusione e denotando una grave incapacità di impensierire la porta difesa da Contestabile.
Il gol del vantaggio non dà neanche il tempo di prender posto agli spettatori del Fanuzzi; è il primo minuto quando Scarcella liberatosi dei marcatori in area, indirizza la sfera in rete per l’1-0, risultato che rimarrà tale fino alla pausa.
Prima di rientrare in campo cambio nelle file del Manduria, dentro Jabarten e fuori il numero 7 Marrigiò.
Il Brindisi non cambia il suo ottimo approccio alla partita e gestisce senza affanni concedendo pochi spazi agli ospiti. Il dominio degli atleti con la V sul petto trova sfogo nel secondo gol del solito Scarcella, bravo a notare il piazzamento errato del portiere ed a punirlo con un tiro da fuori area che si spegne nell’angolo basso sinistro.
Mentre tutto si incanala verso il ritorno al successo, succede l’impensabile.
Una partita completamente a senso unico si trasforma in una straordinaria produzione per un film dell’orrore.
E il 21esimo minuto quando vicino alla porta avversaria Procida, accasciato a terra chiede l’aiuto dei barellieri; al suo posto entra Morleo.
Dopo il cambio il Brindisi si spegne entrando in totale confusione: il Manduria trova prima la rete del 2-1 con Scarciglia al 27esimo e poi, il gol del pareggio alla mezz’ora con il brindisino Gennari.
In pochi minuti svanisce l’ottimo lavoro di 70 minuti di gioco. Il pubblico brindisino si infuria perché era oramai convinto di aver portato a casa il risultato.

Un boccone troppo amaro da ingioiare anche per Sabatelli che opta quindi per una formazione molto più offensiva: al 40′ Di Comite, attaccante,  entra al posto di Dimitri, difensore. Subito dopo entra Carrozzo al posto di Tagliente per quello che si rivelerà un vero e proprio suicidio.

La squadra non ha copertura in difesa e, come nel più classico dei film, una ripartenza in contropiede di Scarciglia sancisce il definitivo sorpasso: 2-3.

 

L’atmosfera allora si fa pesante, la squadra è bombardata da insulti, il Brindisi delude sempre di più e la gente è stufa di queste delusioni in categorie infime per la maglia con la V.

Non c’è più tempo per pensare adesso bisogna tirare fuori l’orgoglio.
In una piazza cosi pesante la società ha il dovere di essere chiara con i propri tifosi; la gente – quei pochi che ancora seguono il calcio sono –  è stanca di recarsi al Fanuzzi per le gare di un campionato di basso livello per una piazza come Brindisi.

Ad un certo punto del campionato sembrava che il Brindisi potesse essere la squadra più gettonata per il salto di categoria, ma oggi si ritrova ad essere quasi la barzelletta del girone, con atleti e tecnici che mancano di  dimostrare personalità.

E’ ora di dare una svolta: non si può più sbagliare, né si può lasciare che il Brindisi continui a vivere una realtà colma di incertezze e vergogne.

 

 

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