May 7, 2025

Genere: Post-rock/ambient

Gli Inventions sono una band nata dall’incontro fra Matthew Cooper degli Eluvium ed il post-rocker, in forza agli Explosions In The Sky, Mark Thomas Smith. Per quanto i due gruppi di origine presentino caratteristiche differenti, prima fra tutte la dimensione prettamente ambient degli Eluvium, il tratto che li accomuna, e che dà il là alla nascita degli Inventions, è l’attitudine romantica ed emozionale della loro musica.

Quando si ascoltano dischi che nascono come side-project, la prima tentazione è quella di fare una semplice somma algebrica, pensando che la nuova creatura musicale suonerà come “bandA+bandB”. Per quanto tale approccio sia spesso deleterio, a volta la cruda matematica centra il bersaglio, gli Inventions suonano esattamente secondo questo schema: la vena ambient e drone degli Eluvium a cui si aggiungono le suite strumentali degli Explosions In The Sky. Segno distintivo di questa produzione è senza ombra di dubbio l’assenza della batteria marziale dei post-rocker, che lascia spazio a trame percussive elettroniche che si prestano meglio ai landscapes degli Eluvium.

“Luminous Insects” decifra in modo esauriente la creatura musicale Inventions: tappeti di synth , un cantato in loop ed un pianoforte ipnotico che funge da “batteria”. La parola ambient spesso è sinonimo di elettronica, volendo indicare una proposta musicale scevra di strumenti acustici, fatta eccezione, spesso, per il solo pianoforte o sporadici archi. Nel voler definire questo Inventions (che prende il nome dal gruppo), si potrebbe parlare di ambient-rock, nella misura in cui Smith contribuisce allo stesso modo degli Eluvium (in realtà one man band di Matthew Cooper), nel definire la struttura e la melodia dei pezzi. Le chitarre ci sono e si fanno sentire, come accade in “Flood Poems” ed “Entity”, brani debitori della scuola Hammock, costruiti su chitarre che dialogano su di un tappeto di tastiere.

Essendo Inventions un disco sospeso fra ambient e post-rock, l’emotività ha un ruolo determinante nella valutazione complessiva dell’album. Mark Thomas Smith e Matthew Cooper, pur non proponendo nulla di innovativo o sconvolgente a livello compositivo, riescono a trasmettere emozioni forti, con una prova che funziona grazie a melodie romantiche che strizzano l’occhio all’epicità del post-rock, evidenziando un gusto compositivo delicato e ben calibrato.

James Lamarina

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