Non si è mai riusciti a comprendere i motivi per cui non sono mai state utilizzate, e non si pensa ancora di utilizzarle, le isole ecologiche interrate esistenti in città per la raccolta dei rifiuti, che i cittadini potrebbero conferire ad ogni ora del giorno.
Sarebbe stato un passo importante nel percorso di costruzione di una cultura ambientale diffusa, di una città più vicina ai cittadini e ai loro bisogni, che oltretutto avrebbe consentito un consistente risparmio di risorse pubbliche.
Da oltre venti anni nel territorio urbano della città sono state realizzate otto isole ecologiche interrate, completamente automatizzate, distribuite nei vari quartieri, pensate per accogliere in ampi volumi sotterranei la carta, il cartone, il vetro, le lattine e la plastica.
Lo scopo era quello di incentivare la raccolta differenziata, migliorare l’arredo urbano, liberare la città da migliaia di cassonetti, di buste, dare ai cittadini la libertà di conferire quei rifiuti a qualsiasi ora, ma anche ridurre i costi di esercizio e quindi le tariffe della tassa sui rifiuti ( ta.ri.), che i cittadini pagano in misura esagerata.
Infatti dovevano procurare un risparmio economico al cittadino virtuoso in quanto erano state dotate di dispositivi, in grado di identificare il conferitore e la quantità di rifiuti differenziati depositati. Ma anche un risparmio per la collettività determinato dai minori conferimenti di rifiuti in discarica.
Era previsto che all’utente diligente, fosse accordato un premio per i conferimenti di quel tipo, consistente in buoni acquisto o nella riduzione della quota annuale della ta.ri..
Di fatto è diventata, come è tradizione in questa città, un’ altra triste storia di spreco di denaro pubblico, dal momento che il sistema, costato 705.000 euro per la realizzazione e circa 200.000 euro per i lavori di riparazione e sostituzioni di materiali trafugati, non è stato mai attivato.
Nulla è stato deciso dal collaudo del 2004, nonostante le varie richieste per il loro utilizzo. Non si è mai pensato di inserirle nelle tante gare di appalto per il servizio dei rifiuti di questi ultimi 20 anni.
Non si è mai pensato concretamente di utilizzarle.
Sono state semplicemente consegnate al degrado. Gli unici veramente interessati si sono dimostrati i vandali e i ladri , che hanno determinato ulteriori costi per la comunità, a causa delle risorse necessarie per effettuare le riparazioni e le sostituzioni dei materiali trafugati.
Si potrebbe pensare quantomeno di cominciare ad utilizzarle per il conferimento dell’umido in tutto il territorio, che potrebbeessere effettuato ad ogni ora del giorno, senza problemi , considerata la distribuzione delle isole in ogni quartiere.
Crediamo che quelle isole potrebbero venire incontro alle esigenze espresse da tanti cittadini, a causa del disagio determinato dagli odori sgradevoli emanati dall’umido conservato in casa per più giorni, specialmente nella stagione estiva e in presenza di rifiuti rivenienti da prodotti ittici .
Si eliminerebbe la montagna di bidoni e bidoncini, dell’umido risolvendo in parte anche il problema legato alla pulizia/ lavaggio dei carrelati condominiali e di quelli collocati nelle strade brindisine, che non sembrano essere stati mai effettuati nei tempi previsti.
Vincenzo Albano
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