…S., mia moglie, è appena rientrata … è stata dal parrucchiere … mi piace sempre vederla curata … so per certo di appartenere alla platea di coloro cui è dedicato questo suo desiderio di curarsi e di apparire più bella … nell’attenzione che ci mette per vestirsi, pettinarsi, profumarsi, curarsi , c’è comunque qualcosa che coinvolge anche me …
qualcosa di festaiolo o, meglio, di rituale … è sempre così … è una sensazione antica e, forse, provinciale …
non so se è il ricordo della mamma che si curava “per l’occasione” … lei lo faceva alla fine … dopo i vestiti nuovi per noi figli, i pochi profumi, il fazzoletto bianco pulito nella tasca di mio padre, le scarpe lucidate … erano certe domeniche o certe feste comandate …
la cura della mamma coinvolgeva tutti … era un segnale di festa e, quindi, di cura … non so se sono quei ricordi che inconsciamente si ripropongono … non lo so … non so se c’è qualcosa di meccanico nel curarsi quando qualcuno che ti è vicino si cura …
quello che è certo è che devo in qualche modo onorare S. che a ???? anni è ancora molto bella …
abbiamo deciso di uscire e, forse, faremo anche un po’ di spesa … devo onorare S. … indosso il mio vestito di grisaglia grigia con panciotto e la camicia rosa … sono abbastanza informali se rinuncio al cache-col … sconfiggono e nascondono l’inevitabile bianco dei miei capelli …
ai piedi, ben abbinate alla cintura, le Oxford in pelle scamosciata … opto per dei gemelli in acciaio prodotti in Italia … uno spruzzo di Bleu de Chanel, una dose minima di gel misto ad acqua e via …
mi piace camminare assieme ad S. … ci avviamo alla macchina … non andremo incontro al sol dell’avvenire, il sole non ci farà ombra solo alle spalle, ma combattiamo ancora … e noi, in qualche modo, ce la tiriamo pure … naturalmente nella categoria di over (???) … S., naturalmente appare ed è più giovane di me …
siamo sottobraccio e ci avviamo verso la piazza della stazione dove ho parcheggiato … la strada è quasi deserta ed ho la mascherina abbassata sul collo anche per assaporare meglio la mia Merit …
svoltiamo per le aiuole laterali ed è lì che succede …
all’inizio fingo di non accorgermene … una ragazza si è fermata e mi guarda incuriosita …
S. è qualche passo indietro che si accende una sigaretta … rimango confuso pensando che quella ragazza sia una mia conoscente ma non è così .. è bella … bruna con lunghi capelli arruffati ad arte … il suo sguardo non lascia dubbi …
di fronte a lei ci sono solo io … mi guardo dietro sperando che S. non se ne accorga …
provo una gradevolissima sensazione di potenza …
tiro una boccata alla Humphrey Bogart aggiustandomi il polsino e assicurandomi che la camicia esca fuori di non più dei due centimetri canonici …
forse S. se ne è accorta perché vedo che il suo sguardo si incrocia per un attimo con quello della ragazza … temo che la mia postura mi tradisca …
S. sa bene come mi muovo in qualunque circostanza …
la ragazza mi squadra … guarda verso il basso e penso che stia valutando come i miei pantaloni sartoriali con le pence cadano perfettamente sul marrone bruciato delle scarpe …
non posso fare a meno di guardarla negli occhi e di distogliere subito lo sguardo perché mi rendo conto che sta per parlarmi … ho fatto colpo ..alla mia età… incredibile … su una giovane e bella ragazza …
S. si è accorta di tutto … vorrei che la ragazza mi guardasse ancora ma vorrei anche che la smettesse perché vedo che S. è davvero contrariata … l
a sensazione è bellissima … non provavo niente del genere da molto, molto tempo … .
alzo il passo e mi sento improvvisamente in imbarazzo perché la ragazza continua a guardare nella mia direzione con sempre maggiore insistenza …
indico la macchina ad S. che mi fa un cenno col capo …è contrariata …
ho già le chiavi in mano e apro ma con la coda dell’occhio vedo che la ragazza sta avvicinandosi … possibile che non si sia accorta di S. ? … apro la portiera ed entro in macchina …
S. è dietro, sta facendo il giro … la ragazza si avvicina ancora al finestrino e mi dice qualcosa sorridendo … non capisco, sono nel panico … S. apre la sua portiera ed entra …
la ragazza mi ripete qualcosa … non posso più ignorarla … apro il finestrino … mi dica …
scusi, sta uscendo? …
cosa? …
sta uscendo? …
si, si …
guardo S. … mi guarda … non c’è bisogno di dirsi niente … la risata che ci prende è convulsa … Gegè, hai fatto colpo … aivoglia …
dai sbrigati che la ragazza deve posteggiare …
ridiamo ancora … mi verrebbe voglia di non spostarmi … dai … non vali quanto un posteggio …
ridiamo e forse, forse … c’è anche una punta di senile tristezza …
è come quando giochi al superenalotto : la parte più bella è il sogno …
ieri, alle 18 circa, in Piazza Crispi …
Gegè Miracolo
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