April 30, 2025

La grande bellezza del 21 settembre 2020

… la strada per il ritorno è quasi deserta …
sono andato a riprendere le ultime cose da casa a mare …
M. è con me …
mancano quattro giorni …
poi andrà a studiare a Torino …
ogni occasione è buona per stare ancora un po’ assieme …
è tornato il caldo e come ogni anno recriminiamo sull’essere dovuti tornare in città …
con questo caldo …
con le surfinie ancora in fiore …
con il glicine che continua a sparare i suoi rami e copre quasi il pergolato …
un vero peccato …
Pà, guarda i gelsomini! …
che belli …
hanno quasi coperto la rete di cinta …
profumano …
bellissimi …
poi riempiamo le borse di vestiti estivi da riportare a casa …
i libri già letti durante l’estate …
le scatolette di tonno, le Simmenthal e la pasta e lo zucchero e il caffè …
non torneremo qui per tutto l’inverno …
non l’abbiamo mai fatto …
sarebbe bello passarci il Natale …
gli addobbi sugli alberi e sulle siepi …
ci vorrebbe un camino …
perché tu e la mamma non provate ? …
a me piacerebbe …
non siamo organizzati …
magari fra qualche anno …
chissà …

c’è un leggero vento di maestrale che increspa il mare …
i colori sono vivissimi …
chiudiamo i finestrini per tornarcene con l’aria condizionata ed ascoltare meglio le musiche della mia chiavetta …
From the beginning …
M. dice che ricorda quando gliel’ho fatta ascoltare per la prima volta … era un pomeriggio d’inverno …
Love is a losing game …
noooo, per favore pà …
Amy Winehouse no …
e poi Firth of fifth mentre me ne spiega la trama musicale, le dissonanze e i controtempi …
e i nostri na na naaaa sull’assolo di chitarra …
per me è il più bell’assolo di tutti i tempi …
Pà, lo so, me l’avrai detto già mille volte …
ah si ? … beh, vabè …

il pezzo finisce che siamo arrivati…
troviamo posto quasi sotto casa …
carichi di buste ci avviamo al portone ma stiamo guardando tutti e due la stessa cosa …

c’è un uomo che ad alta voce ha fermato un ragazzo per chiedergli un’elemosina …
è vecchio …
la barba incolta e i capelli lunghi e unti …
è in canottiera e pantaloni che un tempo potevano essere chiari pieni di macchie …
ha la mano tesa , lui bianco, verso il ragazzo nero che si è fermato ad ascoltarlo …
non parlano la stessa lingua ma si capiscono …
il vecchio sta raccontando forse la propria rabbia …
forse il dolore per i figli persi …
per la donna per la quale si è ridotto così …
forse gli parla di polizie e di frontiere …
e di arresti e di notti disperate alle stazioni …
è un misto di rumeno e di francese …
il ragazzo nero lo ascolta …
anche lui in una lingua africana antica che non conosciamo ma che comprendiamo forse gli sta rispondendo che quella solitudine e quella disperazione le conosce anche lui …
si raccontano di vite che stanno per precipitare ….

M. mi dice che forse in tutto questo che sta succedendo c’è qualcosa da capire …
non lo so …

Pà, scrivilo! …
Cosa?…
Questo …
il ragazzo nero prende una banconota da 5 euro dal portafogli e la dona all’uomo bianco che se ne va senza ringraziare mentre il ragazzo continua a guardarlo …
tutti e due parlano ancora …
tutti e due hanno trovato a chi raccontare la propria infelicità …
in lingue diverse…
senza capirsi …

ieri, alle 13,30 circa, qui a Brindisi, su corso Umberto …

 

Gegè Miracolo

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