… sono stupito … eccome se sono stupito … per ora sono soprattutto stupito …
arrabbiato? … no … so che dovrei esserlo ma non lo sono …
depresso? … forse dovrei anche … ma no …
non sono furibondo che spaccherei tutto, non sono giù di corda da compiangermi e non sono addolorato da piangere …
non sono comfortably numb …
sono stupito … sorpreso …
ero li che mi preparavo a godermi questo scampolo estivo della mia straordinaria, banalissima, speciale, unica, comunissima vita …
i ragazzi che tornano a casa per l’estate … qualche serata magica da passare con gli amici più cari … il giardino da curare colorato e vivacissimo come piace a S…. il mare fresco e agitato …
una vita banale e semplice alle soglie di quest’estate che ha tanto tardato ad arrivare …
e un po’ di stanchezza in più …
una sorta di spossatezza in certi momenti … un ricorso repentino ad un riposo ad una pausa in orari diversi dal solito …
tutto nella norma … è l’età …
sarà un’estate bellissima … meglio fare un po’ di controlli ed esser sicuri …
e invece no …
mi prelevano del sangue e dopo circa un’ora la vita si traveste da dottoressa ematologa preparata giovane seria empatica professionale con mascherina e mi dice che il mio midollo produce blasti … guardandomi dritto negli occhi… che c’è qualcosa che non va … che forse sarebbe opportuno ripetere le analisi per essere sicuri …
di cosa ?…
abbiamo trovato dei valori, soprattutto nel numero di globuli bianchi che potrebbero …
la interrompo …
leucemia? …
ha bisogno di un ’ehmm’ prima del “si” …
non vuole però lasciare quel “si” così pesante …
deve condirlo … deve renderlo più digeribile … ma vogliamo essere sicuri che …
chiedo, interrompendola, se ho il tempo di andare a casa e tornare l’indomani mattina per il ricovero …
dalle sue risposte capisco che sono stato poco attento … mi sono concentrato sui dettagli sbagliati … il ricovero è ora, qui …
tutto sommato sono contento che me l’abbia detto lei …
meno di mezz’ora dopo sono steso a faccia in giù con qualcuno che scava nel mio midollo cercando di procurarsene dosi utili allo studio …
e poi il letto, il reparto, le flebo, le trasfusioni …
e lo stupore …
ed io che solo poche ore prima mi godevo un caffè in ghiaccio con latte di mandorla e lime ma non shakerato come piace a me guardando il mare aperto …
e sarò povero di sensazioni, scarso di emotività, non un granché nelle emozioni … può darsi …
ma io provavo solo stupore … meraviglia … sorpresa …
e, pensando a scenari foschi, ricordo di aver pensato ‘tutto qui ?’ …
succedeva a Brindisi, presso l’ospedale Perrino, in un bel pomeriggio assolato, il 5 di luglio
Gegè Miracolo
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