L’imbrunire mi condusse al chiostro, fresca l’aria dell’ora autunnale.
Si aprì la chiesa ed un canto segreto, denso di silenzi appena rotti dal suono mistico della chitarra, giungendo dall’altare subito mi scaldò il cuore.
Poi fui in quel luogo e fu come accedere ad un sogno.
Le luci fioche delle candele rimandavano immagini di monache e suore in contemplazione.
Sussurri impercettibili descrivevano storie di vita e di morte, di amori solitudini e conchiglie. Annegavano nel bisbiglio rumori di catene ed immagini di terre appena nate, gioie immense ed urla dell’ anima.
Ciascuna di loro illuminata appena dal cero che l’accompagnava, attraversava il chiostro mentre io, tutti giravamo alla ricerca di una voce che ci raccontasse di noi, di lei… Dell’eterno.
Marina Samarelli
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