July 27, 2024

Brundisium.net

È incredibile ma c’è ancora chi prospetta lo spostamento dell’approdo del gasdotto TAP da San Foca – Melendugno a Brindisi e propone l’alimentazione a metano della centrale termoelettrica Brindisi sud o royalty ed investimenti legati all’accettazione di questa ipotesi.

 
Per l’ennesima volta ribadiamo che il procedimento autorizzativo dell’approdo a San Foca-Melendugno è chiuso e di ciò prendano atto coloro che a livello istituzionale sono intervenuti soltanto in fase di V.I.A. (quando l’esame la valutazione tecnica era, per legge, “sito specifica”) o addirittura quando già era stato rilasciato il giudizio di compatibilità ambientale positivo sul sito leccese.

 
Proporre ancora oggi la riconversione dell’alimentazione a metano della centrale di Cerano è del tutto privo di credibilità, da un lato perché ben 23.000 Mw di impianti a ciclo combinato, alimentati a metano, sono oggi fermi o in profonda crisi, dall’altro perché la centrale di Cerano andrebbe sostanzialmente non riconvertita, ma riprogettata, riautorizzata e ricostruita, in un momento nel quale va programmata l’uscita dal termoelettrico e non la semplice ed inattuabile decarbonizzazione.

 
Legambiente, come da tempo propone e puntualizza, chiede che non si discuta di risibili ed inaccettabili contropartite in cambio dell’irrealizzabile ed insostenibile spostamento dell’approdo del gasdotto nel brindisino, ma che si affronti seriamente il programma di chiusura della centrale Brindisi sud e di alternativa al polo energetico termoelettrico, in tale alternativa inserendo la proposta di Legambiente del PATER (Parco Tecnologico dell’Energia Rinnovabile) ed un confronto serrato con Enel, Edipower-A2A ed anche con Enipower, che riguardi bonifiche di siti dismessi o da dismettere, la piena tutela dei lavoratori e l’impiego in impianti, ricerche ed investimenti concernenti fonti rinnovabili o comunque eco compatibili.

 
Ciò che complessivamente va chiesto non sono royalty, contropartite o ristori legati ad impianti impattanti o a rischio di incidente rilevanti ma un vero e proprio “Patto per Brindisi”, su di esso – e soltanto su di esso – facendo convergere fondi strutturali e soprattutto di impegni tesi a valorizzare le risorse locali e finalmente la dignità di un territorio e di una comunità che qualcuno continua a pensare che possano essere merce di scambio, dichiarando a parole di voler tutelare interessi di altre comunità e territori.

 
 Legambiente Brindisi

One Comment

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    27 Febbraio 2017

    Quanto ci costi Calenda con la tua miopia fossile? La bufala che il gas fossile caro serva al Sud.Ma se è caro perchè russo,lo produco io nelle puglie senza rovinare l’ambiente.
    Facciamo subito i calcoli il piano energia gas di Eni-Snam-Enel ci darebbe al massimo 1 punto in piu’ di PIL industria annuo.il mio piano acqua energia invece di darebbe 5 punti di PIL industria annui che alla fine di 10 anno ed innovando le filiere mi danno un pil di 780 miliardi industria contro i 320 miliardi del piano gas Eni.Cioe’ calenda non fa guadagnare 4 punti di pil annui che sono 1 milone di posti lavoro e non innesca lo sviluppo di industria 4.0.insomma Calenda per favorire l’Eni è un perdente sul PIL industria.Vuole la controprova USA.Eccola.Recenti ottimo lavoro dal mio collega Dr. Jim Williams e altri specialisti di energia hanno tracciato l’energia di transizione degli Stati Uniti per il 2050. Proprio questa settimana, la Casa Bianca ha emesso una strategia metà del secolo superba Stati Uniti per profonda decarbonizzazione lungo le stesse linee. Si scopre infatti che le tecnologie energetiche rinnovabili, energia nucleare, e carbonio cattura e stoccaggio offrono una serie di possibili percorsi di decarbonizzazione. America del Nord è benedetta con vaste riserve di energie rinnovabili, tra cui l’energia solare nel sud-ovest, l’energia eolica nel Midwest e costa orientale, e il vasto potenziale idroelettrico in Canada. E se non ti piace il nucleare o CCS ma non geo ma reuse CO2, è ancora possibile rendere la transizione verso l’energia a basso tenore di carbonio, ma ad un costo più elevato. (Non a caso, i costi aumentano un po ‘quando le opzioni come l’energia nucleare, sono prese dal tavolo).La linea di fondo di questi scenari è rassicurante. Secondo lo studio di Williams, il costo della decarbonizzazione del sistema energetico statunitense è meno dell’1 percento del reddito nazionale annuo, forse molto meno. Mentre l’uno per cento del PIL non è trascurabile, sarà un piccolo prezzo da pagare per la sicurezza globale sul clima. Calcoli simili, e occasioni simili, sarà il caso per il trapianto di energia in altre parti del mondo. A pochi luoghi fortunati, con una magnifica eolica, solare o idroelettrica troveranno i costi incrementali dei sistemi energetici a zero emissioni di carbonio trascurabili.
    Se la sfida energetica è tutto così chiara, perché non sta accadendo? In primo luogo, una parte della trasformazione di energia è già in corso, con un aumento nelle distribuzioni di energia acqua,mare,eolica e solare. Ora che il rischio climatico è finalmente apprezzato in tutto il mondo, il mondo intero è dilagare per la chirurgia energia-trapianto. La seconda è che potenti interessi costituiti, tra cui i fratelli Koch, ExxonMobil (fino a poco tempo), e Peabody Coal detto al popolo americano si trova sul cambiamento climatico per anni e, ancora peggio, finanziato le campagne dei politici che sono stati disposti a opporsi legislazione sul clima in cambio di dollari campagna.E in terzo luogo, incredibilmente, a causa delle stesse pressioni di lobby, il pensiero di energia a lungo termine è stato in gran parte bloccato. Il primo passo per la Trump e il Congresso dovrebbe essere quello di chiamare il National Academy of Engineering di mobilitare i grandi ingegneri in tutta l’America a venire con una strategia energetica clima-smart che ha senso per tutte le regioni della nazione. Poi nuovo programma di infrastrutture del presidente avrebbe costruito il giusto tipo di futuro.Jeffrey D. Sachs è professore universitario e direttore del Centro per lo Sviluppo Sostenibile presso la Columbia University, e autore di “L’età dello sviluppo sostenibile.”Il governatore Charlie Baker ha recentemente preso due azioni formidabili per l’ambiente. Ma sono inferiori dal suo continuo supporto per più gasdotti.
    Il governatore ha firmato un ordine esecutivo che stabilisce una “strategia di cambiamento climatico integrata per il Commonwealth.” L’ordine impegna la sua amministrazione a misure più aggressive per ridurre le emissioni di gas serra che stanno riscaldando il pianeta, e che offrono assistenza a città e paesi di adattarsi ai cambiamenti causati dai cambiamenti climatici – cambiamenti che sono già qui. Dirige anche il segretario di ciascuna agenzia ramo esecutivo di designare un coordinatore del cambiamento climatico, al fine di garantire un approccio integrato per affrontare il cambiamento climatico minaccia pone per la salute e la sicurezza delle persone. Baker ha espresso sostegno per ridurre in modo significativo il tappo sulle emissioni di gas a effetto serra che utenze elettriche devono affrontare nel quadro dell’iniziativa regionale Greenhouse Gas (RGGI). Per questo ha ricevuto elogi nazionale meritata, come RGGI non solo ha impedito il rilascio di quindici milioni di tonnellate di inquinamento da anidride carbonica, ma ha anche portato a oltre 300 milioni di $ tornato al Massachusetts residenti, le imprese ei comuni sotto forma di audit energetici, aria tenuta e weatherization, sconti per l’isolamento e l’illuminazione efficiente, elettrodomestici, HVAC, impianti di riscaldamento dell’acqua, e altro ancora.Eppure, allo stesso tempo con queste azioni, il Governatore Baker non ha sconfessato il suo forte supporto per più gasdotti in Massachusetts e in tutto il New England.Non possiamo avere entrambe le cose – più combustibili fossili e meno emissioni di gas a effetto serra. Il gas naturale è un potente collaboratore di gas serra – che emette anidride carbonica quando vengono bruciati ed è costituito principalmente da metano, che è 84 volte più potente al riscaldamento del pianeta, del biossido di carbonio. Uno studio condotto da Boston University ha rivelato che un decimo delle emissioni di gas a effetto serra del Massachusetts ‘sono causati da perdite di gas dalla nostra infrastruttura pipeline di invecchiamento.Infatti, sempre più l’evidenza sta dimostrando che il gas non è meglio di carbone quando si tratta di impatti climatici, se si tiene conto delle perdite e le relative emissioni di gas di esplorazione, produzione e trasporto.Per fortuna, sappiamo da uno studio commissionato dal procuratore generale Maura Healey – top ratepayer avvocato del commonwealth – che i nuovi metanodotti non sono né necessari né economici.
    I sostenitori di Pipeline gas come il TAP sostengono erroneamente che dobbiamo aver gasdotti in più per assicurarsi che ci sia sufficiente fornitura di gas naturale, soprattutto per i pochi giorni “picco invernale”, quando la temperatura scende e la domanda di calore aumenta. Costruzione di un oleodotto $ 3 miliardi di dollari per soddisfare la domanda in quei pochi giorni freddi di un anno è come aggiungere un complemento alla vostra casa per le leggi in-che visitano solo un paio di fine settimana di un anno. AG Healey ha scoperto che il modo più efficace dei costi e del clima amichevole per soddisfare questa domanda è attraverso l’aumento dell’efficienza energetica e la risposta alla domanda, in cui gli utenti di energia pesanti sono incentivati ​​ad adottare misure temporanee per ridurre l’uso di energia elettrica nei periodi di punta che l’offre il phs hydro o pompaggi a basso costo 20 euro MWh..
    Un altro argomento offerto dagli stupidi è che il gas più naturale aiuterà a mantenere bassi i prezzi dell’elettricità. Ma la pipeline di accesso nord-est costerebbe $ 3 miliardi di dollari per costruire. sostenitori Pipeline, tra cui il governatore Baker, vogliono che il pubblico per coprire questo costo tramite una tassa sulle nostre bollette elettriche che da noi si chiama capacity market. Come molti analisti hanno sottolineato, se questo gasdotto è tale un buon affare finanziariamente, perché non sono aziende gasdotti disposti a pagare per questo? Dovremmo tutti essere sospetti di qualsiasi piano di risparmio che inizia con contribuenti dover davanti $ 3 miliardi. A loro credito, la Corte suprema di giustizia ha recentemente stabilito che una “tassa gasdotto” non sarebbe giuridica ne di diritto ne allo stato attuale in quanto pratica monopolistica a difesa fossili contro rinnovabili.Senato ha votato all’unanimità contro autorizzazione di una simile tassa oleodotto, ma in una mossa minacciosa, la leadership di massa. Casa omesso lingua che vieta un’imposta gasdotto dalla versione finale della bolletta energetica.Fine trivellazioni.