December 11, 2024

La maternità non è sempre un progetto, la realizzazione di un desiderio o il conseguimento di un obiettivo, può giungere in maniera del tutto inaspettata ed inattesa.
E’ evidente che la casualità sia legata, ma non in maniera esclusiva (margine di errore presente nella contraccezione), ad un uso scorretto della contraccezione o all’assenza di metodi contraccettivi, tuttavia può accadere che in un’area quale la sessualità, espressione istintuale e di intense emozioni ed affetti, venga meno il controllo e ci si lasci sorprendere dal “caso”.
Le mamme per caso hanno la possibilità, dal 22 maggio 1978 ( legge n. 194) di accedere all’aborto, con precise modalità e criteri che la legge esplicita nel rispetto della dignità femminile e delle condizioni di precarietà individuale, ma hanno anche il diritto di affidare la propria creatura alle cure all’ospedale sede del parto, in forma anonima.
Sono inoltre state introdotte presso alcune strutture ed ospedali le “culle per la vita”, ove i neonati possono essere deposti in totale anonimato.
Ma qualora una mamma per caso decida di non abortire e di non affidare la sua creatura, a quale sorte andrà incontro?
Se esiste una corresponsabilità genitoriale per la presenza del padre, se è presente un nucleo familiare di riferimento o una comunità di sostegno (caso raro purtroppo per l’isolamento oggi diffuso nella vita comunitaria) ci sono sia il tempo che le opportunità di crescita per acquisire un ruolo materno responsabile ed adeguato ai bisogni ed alle richieste delle proprie creature.
Ma quando tali condizioni vengono meno, la relazione madre figlio può divenire fonte di disagio e di gravi carenze non solo per i piccoli ma anche per la loro mamma.
La cronaca purtroppo è densa di episodi che, con tragicità rappresentano l’evoluzione estrema di situazioni in cui prevalgono la solitudine, il rifiuto e l’emarginazione.
Oggi. nel giorno in cui si festeggiano le mamme, vorrei rivolgere un pensiero a chi ogni giorno lotta nella vita con il fardello della maternità sulle spalle e non sempre è un grado di sostenerne il peso.
Un pensiero per loro, un invito alla comunità a non giudicare, alle istituzioni a costruire finalmente la rete di sostegno sociale che queste mamme meritano, grazie agli opportuni interventi politici.

 

Iacopina Maiolo

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