Martedì 23 gennaio, alle ore 9:30, presso l’Oratorio di San Michele Salentino, il Generale dell’Arma dei Carabinieri, Angiolo Pellegrini, incontrerà gli studenti delle Terze Medie dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” per presentare il suo libro “Noi gli uomini di Falcone- La guerra che ci impedirono di vincere” (Edizioni Sperling & Kupfer).
Angiolo Pellegrini è stato Comandante della Sezione Antimafia di Palermo dal 1981 al 1985. Come uomo di fiducia del pool antimafia di Palermo e investigatore di riferimento del giudice Giovanni Falcone, ha portato a compimento le più importanti indagini nei confronti di Cosa Nostra.
Nel libro racconta la sua esperienza, raccontando ai giovani di tutta Italia chi era Giovanni Falcone e quanta fatica e costanza sono state necessarie per resistere nella lotta estenuante contro personaggi come Totò Riina e Provenzano.
Un appuntamento molto importante per gli studenti e per tutta la cittadinanza per prendere coscienza di quello che è stata, ed è ancora oggi, la mafia ascoltando la testimonianza diretta del generale Angiolo Pellegrini che ha vissuto per un lungo periodo, in prima persona, la guerra a Cosa Nostra, mettendo più volte a repentaglio la propria vita.
Alla presentazione prenderanno parte l’Assessore alla Cultura del Comune di San Michele S.no, Tiziana Barletta ed il Dirigente Scolastico, Adolfo Marciano.
La cittadinanza è invitata.
Il libro. Palermo, gennaio 1981. Quando il capitano Angiolo Pellegrini assume il comando della sezione Anticrimine dell’Arma dei Carabinieri, la mafia tiene la Sicilia sotto scacco. Unica speranza, un giudice che con alcuni colleghi ha fatto della lotta alle cosche la sua missione: Giovanni Falcone. Ha bisogno però di uomini fidati che portino avanti le indagini. E Pellegrini non si tira indietro: mette insieme una squadra di fedelissimi e va a infilare il naso dove nessuno ha mai osato, guadagnandosi l’amicizia e la stima del magistrato. Questo libro ricostruisce dall’interno, a ritmo serrato, il periodo più drammatico ed eroico della guerra a Cosa Nostra. Una guerra che, in fondo, erano davvero in pochi a voler vincere.
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