L’operazione eseguita a livello nazionale dai carabinieri dei NAS ha evidenziato che un terzo delle mense scolastiche controllate non sono risultate in regola. Tra queste, figura anche la mensa del Comune di Brindisi, la cui gestione è affidata alla ditta Serenissima. I militari, infatti, hanno rinvenuto e sequestrato 80 chilogrammi di carne proveniente dalla Polonia e quindi difforme rispetto a quella prevista nel capitolato d’appalto. Questo ha portato al sequestro della stessa carne ed alla denuncia di tre responsabili della società per frode in fornitura pubblica.
Per Teodoro Pierri (Brindisi Popolare): “è un fatto gravissimo, soprattutto se si considera che a Palazzo di Città i nostri amministratori “non potevano non sapere” (diversamente ci troveremmo di fronte ad una pericolosissima assenza di controlli sull’operato di chi prepara da mangiare ai nostri figli).
E allora: perché il sindaco Rossi non ha informato i cittadini di Brindisi su quanto stava avvenendo nella gestione di un servizio così delicato come quello della mensa? E in caso contrario (cioè se non era al corrente di quanto stava accadendo) che provvedimento immediato ha assunto nei confronti di chi, all’interno della struttura comunale, lo ha tenuto all’oscuro di tutto?
Ed infine: che cosa dovranno fare le famiglie brindisine lunedì? I bambini potranno consumare i cibi della mensa? Chi ci deve fornire garanzie se non il sindaco della nostra città?”
Il Sindaco Rossi ha così commentato la notizia: “Nell’esclusivo interesse di tutti i bambini e delle famiglie che usufruiscono del servizio di refezione scolastica, è doveroso precisare che l’esito dei controlli effettuati dai Nas nel centro cottura cittadino, non ha evidenziato carenze dal punto di vista igienico e sanitario. Vogliamo rassicurare tutti che nessuna contestazione è stata effettuata sulla qualità della carne e sulla sua conservazione.
L’appunto avanzato è il mancato rispetto del capitolato d’appalto: la carne oggetto della contestazione era proveniente da allevamenti della Polonia, non dall’Italia come previsto dal capitolato.
“Abbiamo a cuore – spiega il Sindaco Riccardo Rossi – la salute dei nostri bambini ed abbiamo mosso le nostre immediate contestazioni a Serenissima con una comunicazione formale, chiedendo il rigoroso rispetto di quanto previsto nel capitolato d’appalto. Ci riserviamo ogni altro tipo di azione per il mancato rispetto degli accordi, ed all’esito delle giustificazioni richieste l’eventuale adozione delle sanzioni previste per tali inadempimenti al capitolato.
Nel corso dell’ispezione le cucine e i depositi hanno evidenziato standard qualitativi elevati sulle condizioni igieniche e di conservazione degli alimenti. Cosa che ci rassicura e garantisce l’obiettivo primario costituito dalla tutela della salute dei nostri bambini.”
Per Cavalera e Quarta, consiglieri comunali di Forza Italia “quanto accaduto nella gestione della mensa scolastica di Brindisi è gravissimo”.
“Ma l’aspetto più preoccupante è risultato quello del silenzio del sindaco e dell’assessore al ramo che solo qualche giorno fa avevano effettuato un sopralluogo presso il centro cottura, parlando in termini entusiastici del servizio svolto dalla stessa azienda e della qualità delle materie prime.
Appresa la notizia del sequestro di carne (di cui ne sono certamente a conoscenza dal primo momento) avrebbero dovuto avvisare la cittadinanza e prioritariamente i genitori del comitato mensa.
Appresa la notizia del sequestro di carne (di cui ne sono certamente a conoscenza dal primo momento) avrebbero dovuto avvisare la cittadinanza e prioritariamente i genitori del comitato mensa.
Ed invece niente! Silenzio assoluto. Forse con la speranza che la notizia rimanesse nascosta.
E resta il silenzio anche in queste ore il nostro primo cittadino, mentre centinaia di genitori non sanno cosa sta realmente accadendo e soprattutto se lunedì potranno far mangiare i propri bimbi a scuola.
Non è così che si tutelano i reali interessi dei brindisini, soprattutto se si parla dei più piccoli. Aspettiamo, pertanto, che ognuno si assuma immediatamente le proprie responsabilità”.
L’ADOC chiede se l’amministrazione comunale fosse a conoscenza dei controlli e quali azioni intende mettere in campo a tutela degli utenti e dei contribuenti. Chiediamo, inoltre, quanto più volte rivendicato: l’insediamento di un tavolo di confronto con le associazioni dei consumatori, secondo quanto previsto dalla legge Finanziaria 2008 – Legge 24 12 2007 N. 244 – art. 2 comma 461, per la stesura della Carta di qualità dei servizi che consenta di garantire oltre la qualità, l’universalità e l’economicità delle prestazioni, attività di monitoraggio e valutazione. L’individuazione di una figura tecnica di fiducia dell’amministrazione che svolga un’attività di monitoraggio e restituisca tranquillità alle famiglie preoccupate e contrariate per quanto emerso”.
Adoc lancia un appello anche ai lavoratori: “chiediamo di non cedere a ricatti e sopraffazioni, di denunciare situazioni che possono arrecare danno alla comunità e di svolgere un ruolo di garanzia affinchè non siano sempre e solo le autorità di controllo a smascherare gli illeciti”.
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