April 30, 2025

brindisi-multiserviziSi fa tesa la situazione alla Brindisi Multiservizi.
Oggi le organizzazioni sindacali hanno convocato uno sciopero del personale.
I dipendenti della società interamente partecipata dal Comune di Brindisi si asterranno dal lavoro dalle 9.00 alle 12.00 e porteranno la propria protesta sotto Palazzo di Città. Saranno ferme tutte le attività di manutenzione del verde, non sarà eseguita alcuna vigilanza sul pagamento dei parcheggi sulle strisce blu ed il parcheggio di Via del Mare avrà le barre alzate.

 

Gli stipendiati della Multiservizi protestano contro l’ipotesi di commissariamento della società espressa dall’Amministrazione Comunale in base al parere del Collegio dei Revisori dei Conti.
Secondo l’organo di controllo dell’Ente, considerata la rilevanza delle perdite accumulate dalla BMS, occorre convocare senza indugio l’assemblea dei soci al fine di assumere gli opportuni provvedimenti.

Due le alternative possibili: ripianare il debito e ricapitalizzare (e per far questo sarebbero necessari non meno di 5 milioni di euro, soprattutto alla luce del prossimo bilancio 2013) oppure procedere alla liquidazione invocando la causa di scioglimento della società prevista dall’art. 2484 c.c. (riduzione del capitale sociale al di sotto del minimo legale).

 

Nei giorni scorsi il Presidente Arigliano e le opposizioni di centrodestra (come già aveva fatto BBC nello scorso mese di Luglio) avevano proposto al Comune di contrarre un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti per ricostituire il capitale sociale eroso dal debito di almeno quattro milioni di euro accumulato dalla BMS soprattutto nel corso della vecchia gestione.
Da Palazzo di Città hanno però risposto che quella strada è già stata vagliata senza successo dagli Uffici Comunali: dalla Cassa Depositi e Prestiti hanno risposto che non è possibile che un Comune accenda un mutuo per ripianare debiti da esso stesso generati all’interno della società partecipata.

 

Passando alle vie di fatto, l’Amministrazione Comunale ha deciso di tamponare il debito più ingente contratto dalla BMS, assicurando lo stanziamento di 1 milione e 500 mila euro per far fronte a parte dell’esposizione debitoria accumulata nei confronti dell’erario fino al 2012. Nel corso della vecchia gestione, infatti, la società aveva mancato di corrispondere imposte e contributi di intere annualità sociali.

 

Intanto la politica lavora per trovare la migliore soluzione possibile. Dopo l’incontro di maggioranza del 21 Agosto scorso, PD e NCD hanno chiesto tempo per valutare le possibili alternative al Commissariamento.

I partiti di maggioranza si rivedranno con il Sindaco il prossimo 2 Settembre.

 

Nel frattempo parte dei Sindacati – soprattutto quelli che non si fatica a ricondurre alla sinistra antagonista e al NCD (il partito di Muccio e Arigliano) – continua a premere sull’Amministrazione balenando lo spettro che una presunta liquidazione possa rappresentare l’anticamera del licenziamento per i dipendenti della società mista.

Tutto ciò, però, cozza con quanto garantito da Consales, dalla maggioranza e da tutti i partiti presenti nell’assise comunale i quali, seppur nella diversità di vedute sulla soluzione da attuare, hanno manifestato la volontà di perseguire un punto fermo: la salvaguardia del posto di lavoro degli oltre 170 dipendenti della BMS.

Che questo avvenga con il commissariamento finalizzato al salvataggio oppure con la liquidazione della società ed il contestuale passaggio delle maestranze ad un’altra società mista o ancora con il salvataggio dell’attuale forma di gestione della BMS, una cosa è certa: tutti hanno assunto la responsabilità di non lasciare senza stipendio i dipendenti e le loro famiglie.

 

consales-twitterProprio in considerazione di questo impegno manifestato dall’intera classe politica brindisina, da più parti si fatica a comprendere la scelta delle organizzazioni sindacali di far incrociare le braccia ai lavoratori.

Uno sciopero che produce danni alle casse comunali e che crea attriti tra chi, invece,  dovrebbe lavorare per gli stessi obiettivi e stare dalla stessa parte.

Dalla parte dei lavoratori/cittadini che non devono perdere il proprio posto di lavoro.

E dalla parte delle casse comunali (ossia delle tasche di tutti i cittadini) che hanno necessità che venga trovata la soluzione idonea a minimizzare le uscite per evitare il dissesto finanziario, malaugurato ma alquanto probabile se il Comune fosse  davvero chiamato a tirare fuori “cash” tutto l”intero ingente quantitativo di denaro necessario per ripianare i debiti e per garantire la continuazione annuale della più costosa delle sue società municipalizzate.

 

Tra quanti si sono chiesti il reale senso dello sciopero odierno vi è anche il Sindaco Consales che, tra sabato e ieri, ha lanciato due espliciti twitter sulla vicenda.

 

Il primo, scritto alle 14.04 di venerdì 23 Agosto riporta:

Lavoriamo notte e giorno per la Multiservizi. Vogliamo salvarla a tutti i costi. E allora che senso ha lo sciopero?“.

 

Il secondo, inviato domenica 24 alle ore 10.23, è molto sibillino e certamente non mancherà di far discutere. Di seguito ve lo riportiamo integralmente:

I sindacalisti tornino a tutelare i lavoratori. Ed invece troppe volte li vediamo entrare e uscire dalle stanze dei bottoni… Multiservizi?”.

 

In qualunque modo la si veda una cosa è certa: la soluzione non può prescindere da un dialogo schietto, franco e responsabile tra tutti gli attori in gioco.

Il tutto tenendo sempre bene a mente che la città di Brindisi è composta sia dai 170 lavoratori della Multiservizi sia da tutti gli altri cittadini che, anche grazie ad un accresciuto senso civico, pretendono che le casse comunali e le società partecipate siano gestite con correttezza, oculatezza e senza ulteriori sperperi di denaro pubblico.

 

 

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