L’associazione Migrantes da anni impegnata sul territorio per promuovere la crescita e l’integrazione dei migranti , nel rispetto dei loro valori culturali e religiosi Organizza il primo Torneo di Natale, quadrangolare di calcio, per valorizzare lo sport quale occasione di incontro e conoscenza .
La manifestazione che si terra presso il Precampo dello stadio comunale Fanuzzi di Brindisi il giorno 13 dicembre 2014 alle ore 17 vedrà come protagoniste tre squadre di giovani immigrati residenti sul territorio e la rappresentativa Juniores del Brindisi calcio.
Durante la conferenza stampa di presentazione delle squadre verrà proiettato il video tratto dal racconto Giallo Rosso Verde con cui l’associazione ha partecipato al contest “ Una storia per il Sud “ vincendo uno dei cinque premi in palio. Il video realizzato da Daniele Guadalupi e Valeria Schifeo racconta per immagini la nascita della squadra di calcio Migrantes.
In collaborazione con la U.I.S.P. (Unione Italiana Sport per Tutti) l’iniziativa sarà inserita nel calendario degli eventi di “Aspettando i MONDIALI ANTIRAZZISTI” a luglio, nel segno del dialogo e del rispetto. Tornei di calcio, basket, pallavolo, cricket
LA STORIA
Giallo-rosso-verde, i colori dell’Africa quelli della divisa di Migrantes, una squadra di leoni come chiama il Mister i propri calciatori. Tutti africani, per lo più Ghana Burkina Faso e Nigeria.
La squadra è per loro opportunità di integrazione ed interazione con la realtà del territorio.
Alloggiano al Dormitorio di via Prov.le S. Vito. Lo si riconosce subito il dormitorio: all’esterno una lunga fila di bici colorate e arrugginite, poggiate le une alle altre, una lunga catena.
Per i ragazzi la bici non è un mezzo per la passeggiata domenicale, loro in bici vanno in campagna per lavorare duro ogni giorno. Da tempo volevamo incontrarli e conoscere le loro storie con lo spirito dell’Associazione Migrantes che da anni anima la scuola di alfabetizzazione di italiano, i percorsi di integrazione e di accompagnamento.
Un giorno li vedemmo giocare in cortile al dormitorio con una palla di fortuna. Intuimmo che con il calcio avremmo potuto coinvolgerli. Abbiamo avuto ragione.
Partite e tornei si susseguono. Riusciamo a conoscerli e guadagniamo la loro fiducia.
Scopriamo un mondo fatto di solitudine, nostalgia e sogni irrealizzabili. Tocchiamo con mano la fatica di vivere fra chi non ti considera per quello che sei: un uomo. Al tempo stesso voglia di non arrendersi, capacità di accontentarsi, solidarietà reciproca, condivisione del poco che si ha. Gioire delle piccole cose, per il sorriso di uno sconosciuto ,abituati come sono ad essere invisibili agli occhi di tutti I ragazzi sono oggi una vera squadra. Nello spirito e nell’immagine.
Agli allenamenti non sono sempre puntuali. Ma che importanza può avere la puntualità per chi ha attraversato il deserto di sabbia e di mare.
Raggiungono il campo con biciclette che sono una vera sfida alle leggi della cinetica, a volte al buio, senza luci. Sgambettano felici inseguendo il pallone imprecando in dialetto brindisino. A fine partita con la luce che sbiadisce ripartono come uno sciame e tornano alla loro realtà perché come dice il capitano Issouf: “quando si è poveri è vietato sognare”.
La desiderava il Mister una squadra di “orfani” quando allenava i settori giovanili e si scontrava ogni giorno con l’ingerenza dei genitori che si illudevano di avere un figlio campione. Questi però sono “Orfani speciali”. Hanno lasciato le loro famiglie in Africa, ma hanno trovato nell’Associazione mamme e padri che non andranno a lamentarsi dall’allenatore e che saranno sempre felici di vederli correre e divertirsi dietro ad un pallone
No Comments