May 1, 2025

Il relazione all’interno del Sig. Di Giorgio dal titolo “Brindisi, piazza Duomo in mano ai barbari”, riceviamo e pubblichiamo volentieri la risposta di una giovane partecipante

 

Ho letto la lettera del cittadino “indignato” dalla serata del 31 Agosto in piazza Duomo, e mi sono sentita io “indignata” per il solito disfattismo pretestuoso che caratterizza molti nostri concittadini.

Ero presente alla rappresentazione, peraltro piacevolissima, cui però il signore non fa cenno alcuno, dello spettacolo teatrale “Arlecchino, ovvero la storia del servo che voleva amare e mangiare”, della Scuola di Arte drammatica Talìa di Brindisi.

 

La chiesa era aperta al pubblico ma non c’erano “frotte di turisti”, solo qualche visitatore brindisino che, detto per inciso, uscendo dal luogo sacro non si faceva scrupolo di accartocciare e gettare per terra gli opuscoli “religiosamente” prelevati all’interno del Duomo.

 

Per quanto riguarda il successivo momento musicale, autorizzato inizialmente fino alle ore 01:00 e poi comunque confermato successivamente fino alle ore 00:00, intanto non si trattava di musica ”House”, notoriamente più martellante, ma solo un’occasione di divertimento per ragazzi quasi tutti nella fascia adolescenziale.

Che le antiche mura potessero addirittura tremare mi sembra un’esagerazione considerando che l’Arena di Verona, anfiteatro romano ben più antico, risalente al III secolo, è la culla di eventi musicali e non, sia lirici che moderni, di
livello internazionale.

Per non parlare delle locations romane, alcune delle quali risalgono a secoli  A.C., o di Lecce ecc.

 

E’ indicativo, al proposito, che venga citato anche l’appuntamento del 2012 nel nostro Castello Alfonsino, risalente “soltanto” alla metà del ‘400.

E’ legittimo pensare che la differenza sta nel fatto che per esempio per l’Arena di Verona dal ‘600 in poi siano stati messi in atto sistematici restauri per mantenere il miglior grado di conservazione, mentre per il nostro castello, da decenni in un progressivo stato di abbandono, la soluzione sia quella di affidare all’ennesima commissione di “esperti” di beni culturali lo studio approfondito………. di che?

 

Nel frattempo continuerà a decadere, come tutto in questa città.

 

Con ciò non voglio dire che l’evento musicale sia imprescindibile, è solo una possibilità di crescita fra le tante, ma mi preme sottolineare che il tipico atteggiamento di critica sterile non giova a nessuno, soprattutto se si fonda su delle falsità per sostenere le proprie opinioni: non è vero che i ragazzi hanno addirittura ballato in chiesa, anche perché intorno alla mezzanotte si sono chiusi i battenti.

 

Forse i Santi Patrono sono stati disturbati, sì, ma dall’atteggiamento ipocrita e fariseo di chi critica e giudica a prescindere, demolisce senza costruire, nascondendosi dietro il facile alibi della “cultura”.

 

Il nostro patrimonio di storia e di arte continuerà nel degrado se non si coltiva una cultura del fare, del proporre affinché i cittadini stessi ne siano per primi fruitori e poi sostenitori.

 

La nostra città è disseminata di luoghi o strutture da valorizzare ma mancano le idee, e laddove ci sono vengono frustrate sul nascere, e manca la voglia di realizzare: continuare con questo atteggiamento provinciale e bigotto, motivato dalla malafede, non farà che confermare Brindisi in un ruolo subalterno rispetto alle altre province pugliesi.

 

Non metto i miei titoli ma solo le iniziali perché sono soltanto una cittadina che ama Brindisi.

 

Cordiali saluti
C.M.

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