May 12, 2025

Mentre in città qualcuno non ha ancora imparato la lezione e continua ancora a fare gli interessi di Flora & Co., premendo – di lino o di lana – perché ci si accolli dalle mani dei baresi una società fortemente indebitata che rischia la radiazione o, nella migliore delle ipotesi, la retrocessione di almeno un campionato oltre ad una forte penalizzazione, l’inchiesta Dirty Soccer non si ferma e promette altre rivelazioni scioccanti.

 

E’ risaputo che, oltre alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, altre istituzioni hanno avviato indagini che si stanno sviluppando con discrezione ma con altrettanta decisione e velocità Tra queste vi sarebbe un complesso filone di indagine condotto dai Carabinieri in sinergia con alcune procure pugliesi.

 

E’ di poche ore fa la notizia che i militari dell’arma di Gallipoli – dopo aver eseguito alcune perquisizioni nella sede della società del loro comune e di altre società pugliesi – hanno varcato i confini della regione e, dopo aver eseguito alcune perquisizioni domiciliari, hanno prelevato dalla loro residenza due imprenditori molisani e li hanno condotti in Puglia per essere ascoltati come persone informate sui fatti nell’ambito dell’inchiesta su alcuni match sospetti.

 

L’attenzione della procura riguarderebbe alcune telefonate intercorse tra i due imprenditori molisani ed alcuni dirigenti sportivi di una società pugliese già coinvolti ed arrestati nell’inchiesta della Dda di Catanzaro.

 

Secondo alcune indiscrezioni, il nuovo filone di indagine avrebbe toccato telefonate su strani “scambi di giocatori” ed avrebbe investito altre partite del Città di Brindisi.

 

Voci insistenti, per esempio, riferiscono che sotto la lente di ingrandimento degli investigatori sia finita una partita interna dei biancazzurri vinta per 2-0 contro una squadra pugliese. 
Altre voci, invece, sostengono che stavolta l’indagine non si è fermata ai rapporti “particolari” tra dirigenti, calciatori e procuratori, ma abbia investito il mondo del calcio a 360°, compresi i legami tra società e tifoserie.

 
Ma è tutto da verificare. E tutto sarà verificato quando dal riserbo dell’indagine si passerà alla notifica dei provvedimenti restrittivi.

 

Quel che è certo è che l’inchiesta “Dirty soccer” prosegue a spron battuto e promette di avere un’eco ancora maggiore del filone che ha già portato all’arresto di oltre cinquanta persone e a centinaia di perquisizioni  in 21 province italiane per un capo di accusa infamante come l’associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, aggravata dall’associazione mafiosa su presunti match truccati sui quali si riversavano ingenti scommesse.

 

Sul caso, nei giorni scorsi, è intervenuto addirittura il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che aveva ammonito sostenendo che “è una vergogna che mafie di varia natura cerchino di modificare il risultato delle partite e di lucrare sulle scommesse. Questa metastasi va estirpata con severità e rapidità. Non possiamo accettare che la bellezza dello sport, la crescita dei giovani e un divertimento degli italiani vengano così stravolti e sporcati. Le istituzioni dello sport non devono commettere alcun errore di sottovalutazione“.

 

E nei giorni scorsi anche Papa Francesco ha detto la sua entrando nel merito del rapporto tra gli ultras e le società di calcio: “moltissimi ultrà non lottano per la propria squadra, sono mercenari. Anche in Italia ci sono stati problemi tra gli ultrà, che non necessariamente lottano per il proprio club”.

 

Intanto, è di queste ore la notizia che il Consiglio direttivo della Lega Pro si costituirà parte civile nell’ambito dell’inchiesta “Dirty Soccer”. La decisione assunta ieri pomeriggio a Firenze sarà certamente replicata anche dalla Lega Nazionale Dilettanti.

E chi comprende le logiche del calcio sa bene che questo costituisce una sorta di pietra tombale sul destino sportivo del Città di Brindisi ed un pesante macigno per chi si illude che qualche brindisino di buon senso possa prelevare la società liberando Flora e Morisco di un fardello divenuto eccessivamente ingombrante.

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