Si leggono articoli variegati sulla vita politica-amministrativa della città di Brindisi, senza un senso logico, senza una programmazione senza criteri di priorità sui problemi, ancora non si comprende quale modello di città questa maggioranza, ed in parte anche l’opposizione, vuole. La realtà è che abbiamo una città ormai nel degrado più totale su tutti i fronti, (argomento che merita un approfondimento a parte) una città moribonda che non può solo gioire e sentirsi attiva grazie alla fermata settimanale delle navi da crociera che rinvigoriscono il centro, evento che comunque non si verifica per meriti di questa amministrazione .
L’attività dell’Amministrazione Comunale, dal momento del suo insediamento, sembra tutta rivolta ai repentini cambi di assessori e di dirigenti ma non alla soluzione dei problemi, ma solo per accontentare amici ed una maggioranza numerica. In questi giorni, tra le varie disfunzioni e mancati servizi da parte dell’amministrazione Comunale è apparso come la replica di una Telenovela, ma che sembra come voler sviare l’attenzione dai seri problemi, la questione della Fondazione Giannelli.
No che la questione della Fondazione Giannelli non meriti i dovuti approfondimenti anzi , ma appare un po’ tardiva, ve lo dice uno come me, che la commissione speciale fu richiesta e ottenuta già 15 anni fa, e che tale commissione ha lavorato con discreto risultato producendo degli atti che sono rimasti in un fascicolo dell’amministrazione comunale. Gli atti prodotti sono oltre che delle risultanze di un approfondimento della questione, anche delle proposte su come meglio utilizzare il patrimonio, quando ancora c’era un residuo del patrimonio immobiliare. Ma nel corso degli anni il patrimonio Giannelli si è assottigliato sempre più, senza aver concluso la casa di riposo anche per meno abili voluta dal Podesta, questo per scarsa gestione dei commissari che si sono succeduti nella Fondazione (preoccupandosi di nominare segretarie e consulenti) e anche perché ne sinistra ne destra hanno mai voluto approfondire e nemmeno le amministrazioni Comunali successive hanno dato seguito al lavoro della commissione.
Le amministrazione comunali precedenti più volte hanno chiesto alla Regione Puglia di far ripristinare il Consiglio d’Amministrazione, ma la Regione Puglia, ente preposto a tale nomina in assenza di un consiglio d’amministrazione (regolamenti ex Ipab), è andata sempre avanti, da 20 anni, nominando dei commissari come ha fatto anche qualche mese addietro, nominando senza un bando l’ennesimo commissario.
Il Comune di Brindisi, preposto per le pubblicazioni , si accorgeva o faceva finta di accorgersi, delle delibere commissariali, solo dopo la pubblicazione degli atti (vendite, permute, alienazioni ecc.) della Fondazione quando invece, tra le tante cose, oltre a pubblicare gli atti, poteva interloquire essendo presente l’intero patrimonio immobiliare nell’agro di Brindisi.
Ora siamo al paradosso che il gruppo che ha gestito tramite l’ultimo commissariamento (Brigante) chieda l’istituzione della Commissione speciale d’indagine interna.
Raffaele Iaia
dirigente UDC
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