Anche a Brindisi, dopo Ostuni e Francavilla Fontana si apre una crisi politica nella maggioranza con lo sfondo delle elezioni regionali pugliesi.
Mentre la città ha sempre più bisogno di risposte concrete, di una seria progettualità e di amministratori che lavorino con una visione condivisa, il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, ritrovata una quasi totale compattezza all’esito dell’ultimo congresso cittadino, pensa bene di aprire l’ennesima (di certo la più pesante) crisi politica, come se l’Amministrazione della città fosse un gioco da tavolo e non una responsabilità verso i cittadini.
Una città già immobile da oltre due anni viene nuovamente paralizzata da ambizioni personali e lotte interne ed i veri, enormi, problemi tornano a fare da mero rumore di fondo: crisi industriale, dinamiche portuali, degrado urbano, sviluppo urbanistico, solo per citarne alcuni.
Una crisi politica che, peraltro, si è irresponsabilmente deciso di aprire a pochi giorni dalla presentazione del piano di risanamento della Brindisi MultiServizi e dal voto sull’eventuale ripiano delle perdite della partecipata, la cui gestione – anche alla luce delle criticità evidenziate dall’ultimo contratto ponte – sarà tutt’altro che semplice.
Brindisi non può diventare un banco di prova per il braccio di ferro tra forze di maggioranza, né tanto meno un bottino da spartire.
Un primo cittadino deve avere libertà di azione, senza diktat e senza ricatti: a Brindisi invece le logiche di partito hanno avuto il sopravvento sul rispetto per la città e sarebbe ora che qualcuno mostrasse finalmente un po’ di amor proprio e mettesse fine a questo
teatro.
Anche perché cedere adesso significherebbe per l’Amministrazione rimanere quotidianamente sotto scacco fino al termine del mandato.
DIEGO RACHIERO
Consigliere Comunale ATTIVA BRINDISI
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