Non vi erano dubbi, conoscendo la sua storia: il consigliere regionale Romano non prova “vergogna”. Come in ogni campagna elettorale, il giorno prima dell’avvio della stessa, sbeffeggia chi è costretto a lottare ogni giorno con la disabilità con i soliti vuoti proclami.
Con un documento pubblico ha denunciato la necessità di istituire il Garante regionale delle persone con disabilità, ed evidenziato la necessità di tener conto delle esigenze di chi ogni giorno si confronta con tali problematiche. Romano è consigliere Regionale dal 2005 ininterrottamente, ma ha forse dimenticato che la Regione Puglia con delibera di Giunta. del 26 maggio 2009 nr.899 ha aderito all’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, impegnandosi a promuovere tutta una attività di monitoraggio e sensibilizzazione sulle condizioni delle persone con disabilità.
Si tratta della attività esecutiva di quanto previsto nella Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, sottoscritta a New York il 13.12.2006 e recepita in Italia con legge nr.18/2009, che peraltro già prevedeva la figura del Garante (prescindendo dal nome utilizzato); la Regione Puglia, con la summenzionata delibera, si è impegnata ad attivare tutto ciò che la Convenzione prevedeva attuando politiche sociali di qualità, condividendo l’obiettivo di promuovere un nuovo modello della disabilità fondato sui diritti umani con al centro i principi di non discriminazione, eguaglianza delle opportunità, autonomia e partecipazione.
Non solo: vogliamo evidenziare che sono state modificate (in peggio per i pazienti) le modalità di erogazione della ADI (assistenza domiciliare integrata), di fatto riducendo il sostegno in favore degli aventi diritto (si è limitato l’intervento degli OSS al momento della erogazione del servizio infermieristico sanitario)? Vogliamo chiedere ai familiari dei minori con disabilità che frequentano le nostre scuole di quanto si è ridotta (o negata) l’assistenza, con tagli che hanno fortemente diminuito il diritto dei ragazzi allo studio in condizioni di piena assistenza?
Dobbiamo forse esser grati al Consigliere Regionale perché, dopo quasi nove anni di impegno tra Commissione sanità e quale responsabile del PD al ramo, quaranta giorni prima delle prossime elezioni politiche ha deciso di sollecitare la nomina del Garante. Non già quale consigliere di opposizione, ma alla stessa maggioranza che da 13 anni circa è responsabile, unitamente al Consigliere, del welfare in Puglia!
Vorrei ricordare a Romano che il suo braccio destro ex Sindaco Maurizio Renna nel 2015, per il tramite di qualche funzionario, nonostante vi fosse una convenzione firmata due anni prima tra Comune ed associazione “La Rinascita”, ha revocato l’utilizzo della somma di €.5.000,00 destinata a sostenere l’associazione (lo ribadisco con tanto di vincolo e convenzione sottoscritta), mettendola finanziariamente in ginocchio, di fatto costringendola a lasciare la sede in locazione non consentendo agli associati di utilizzare i servizi sino a quel momento offerti.
Non era necessario un Garante per assicurare a quei disabili un diritto contrattualizzato, ma solo la volontà politica di non mortificare la disabilità a vantaggio di altre spese dell’Ente.
Lo ha deciso il Sindaco che come noto non ha mosso un dito senza l’approvazione di Pino Romano! Tanto per menzionare un piccolo ma emblematico impegno del Consigliere Regionale sui territori volto a tutelare i diritti e dare esecuzione alla Convenzione Onu. Allora si abbia la compiacenza di non offendere la dignità di chi, giornalmente, affronta i problemi legati alla malattia ed alla disabilità con proclami vuoti, sterili e volti solo ad appropriarsi domani di un merito (la nomina di un Garante) per nascondere il demerito di aver atteso ben nove anni per richiedere o sollecitare tale risultato. Accanto a ciò si incrementino le risorse a disposizione in siffatti settori, si dia una concreta speranza di vita a chi lotta con la disabilità che sia in linea con quanto disposto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ma con fatti concludenti includendo nei programmi elettorali i dati delle risorse che ogni partito intenderà destinare in favore delle famiglie interessate alla disabilità! Forse la politica si renderà più credibile e seria!
Avv. Pasquale Rizzo
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