Nella tarda mattinata di oggi gli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Mesagne hanno notificato l’ordinanza di applicazione della misura cautelare nei confronti di un 60enne di Mesagne,
Il provvedimento scaturisce da una serrata attività di indagine eseguita dopo il sospetto che l’uomo picchiasse frequentemente la moglie.
La donna non aveva mai trovato la forza per ammettere pubblicamente che quelle fratture, quei traumi, quegli ematomi, che in talune circostanze l’avevano condotta in ospedale, in realtà, non erano riconducibili a “cadute accidentali”.
In particolare, si annoverano tra i maltrattamenti consumati ai danni della donna, la rottura di un femore per la quale era stata costretta a sottoporsi ad intervento chirurgico, la frattura di una vertebra per la quale, dopo il ricovero in ospedale, aveva avuto una prognosi di 40 gg, i vistosi lividi sul corpo, un bernoccolo sulla fronte, un taglio sul mento.
I familiari, figli, fratelli, che pure frequentavano quella casa e quella famiglia, non si sono potuti accorgere, se non negli ultimi periodi, delle vere ragioni di quelle lesioni.
Una donna che “protegge” il suo dolore con il silenzio e che se ne rassegna come fosse una “croce” da portare, è difficile da tutelare. Deve, per prima, raggiungere la consapevolezza di essere vittima di maltrattamenti e decidere di voler uscire dalla spirale della violenza. E’ questo il primo passo verso la libertà.
Oggi, quella donna, si trova in una struttura protetta e quell’uomo non si potrà più avvicinare a lei.L’ordinanza notificata all’uomo è il divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi frequentati dalla stessa, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Brindisi.
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