Signora Sindaca, non la sento. Parli più forte
I suoi cento giorni Napoleone Bonaparte li visse nel periodo tra la fuga dall’isola d’Elba e la sconfitta di Waterloo da parte delle potenze coalizzate russo-anglo-prussiane. Furono, quelli, giorni di speranze e illusioni, proclami gridati e silenzi soffocati, esaltazioni e depressioni, nitriti di cavalli sbavanti, puzzo di polvere da sparo, vessilli insanguinati. Cento giorni vissuti con la massima intensità inseguendo ancora una volta la gloria, prima del definitivo ritiro a Sant’Elena.
Invece i suoi cento giorni, signora Sindaca, sono trascorsi in un silenzio assordante interrotto da incomprensibili fughe dall’aula consiliare, da beghe con la Sua maggioranza, da altezzosi stop rivolti all’Opposizione, da iniziative solitarie che non hanno portato ad alcun risultato.
Insomma, l’esempio più mortificante di come non si debba amministrare la cosa pubblica.
Eppure in campagna elettorale i Suoi sorrisi erano rassicuranti, le promesse credibili, i contatti con le persone comuni – specie con le donne – lasciavano pensare a un cambiamento radicale di usi, procedure, cattive abitudini. E anche i programmi, quelli a media-lunga scadenza, apparivano fattibili e idonei a cambiare il volto di questa città.
E invece le cose non stanno andando in questo senso.
Ho come l’impressione che in lei alberghino il dott. Jekyll del periodo pre-elettorale e il Mr. Hyde rivelatosi prepotentemente da quando ha indossato la fascia tricolore di sindaco.
Solo così si può spiegare la precipitosa e incomprensibile corsa a Taranto per offrire al Suo collega Stefano, su un piatto d’argento, l’Autorità portuale brindisina e, con essa, il nostro porto. Una missione prontamente vanificata dal Ministro Delrio che il porto, invece, l’ha regalato ai baresi.
Le chiedo: aveva una delega per fare questa mossa? A parte quella, inconsistente, affidatale dal Suo tanto chiacchierato Staff?
Da quel momento ha cominciato a correre. In solitario! E le cose “strane” si sono succedute a ritmo incalzante.
Ha preso le distanze perfino dalla Sua maggioranza, ha continuato a ignorare l’Opposizione, si è spesso chiusa in un mutismo irragionevole.
Ha bocciato sul nascere la possibilità di acquisire l’ex Zona nafta pur avendo il Comune a disposizione per quell’area le basi di un progetto (dettagliatamente descritto nella parte strutturale della bozza di Piano urbanistico generale che stava preparando il prof. Giorgio Goggi) per nuovi servizi ai cittadini e al turismo della barche di piccolo cabotaggio.
Al riguardo ha addotto l’impossibilità di fare fronte alle ingenti spese per la bonifica del territorio quando invece le è stato fatto notare che quelle somme si sarebbero potute rinvenire candidando un progetto a bandi nazionali ed europei.
Sorvolo sulle Sue dichiarazioni d’impegno in fatto di cultura perché la sola constatazione di quello che sta avvenendo alle spalle della fontana Tancredi getta un’ombra di dubbio sulle Sue reali intenzioni di dare un impulso alle attività culturali in senso lato.
Le dico soltanto che quando quell’edificio sarà completato le peserà più d’un grosso macigno.
Ma come? In un momento in cui una debole coscienza civica rivitalizzata dalle Associazioni ambientaliste sta cercando di “liberare” i monumenti cittadini dalle brutture che gli sono state appiccicate addosso come carta moschicida lei tacitamente consente alla nascita di un nuovo mostro.
E sì che l’impresa costruttrice aveva dimostrato tutta la buona volontà ad accettare la soluzione di spostarsi in un’altra zona della città.
Potrei dare l’impressione d’esagerare nell’enunciazione di queste criticità, ma non è così.
Purtroppo, ancora una volta, Brindisi è salita agli onori della cronaca non proprio rosa.
Il Fatto Quotidiano, qualche giorno fa, ha segnalato che soltanto i Comuni di Novara e Savona hanno tenuto fede alla parola data a “Sai chi voti”. Inadempienti, invece, altri otto tra cui Brindisi. A dimostrazione che “trasparenza e cambiamento per molti sindaci sono solo orpelli mediatici”.
Il Suo capolavoro però l’ha messo in atto recandosi, sempre sola (ma ritengo ben indottrinata dallo Staff e dal Suo personale Garante della legalità), presso i massimi rappresentanti locali dell’Enel.
Il motivo contingente è stato, suppongo, quello di chiedere la cessione gratuita al Comune del fabbricato fatiscente di via Cristoforo Colombo. In realtà credo che lei abbia parlato d’altro.
E torniamo alla nota dolens.
Con chi ha concordato gli argomenti di discussione? Perché non ha portato con sé l’assessore più qualificato ad assumere una posizione critica nei confronti dei padroni della fiaccola di Cerano?
Spero che non abbia barattato il vecchio fabbricato con le questioni più importanti che sono sul tappeto.
Ha affrontato l’argomento delle “royalties”? Ammesso che queste possano pareggiare il conto con le morti che annovera il territorio non solo brindisino. Ha accennato al fatto che forse si muore più qui che a Taranto?
Insomma cosa accidenti ha detto e cosa hanno detto “loro”?
Tralascio d’accennare alle grosse problematiche che riguardano la città: Castello Alfonsino, destinazione dell’ex Collegio Navale, riordino della costa nord, rifiuti, organizzazione dei parchi urbani, ecc. Tutte emergenze destinate a rimanere tali chissà per quanti anni ancora.
Catone diceva: “Rem tene, verba sequentur”, cioè abbi chiaro il concetto e le parole seguiranno.
Il punto é proprio questo.
Io la invito a parlare, a parlare forte e sempre dopo avere ascoltato i pareri di maggioranza e opposizione.
Ma è sottinteso che, a monte, si debbano avere le idee chiare, altrimenti, per evitare guai maggiori è meglio tacere.
O dimettersi.
A lei la scelta.
Guido Giampietro
Diceva Oscar WILDE “A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio”…
Dovevate votare Alparone dei 5stelle….Vi e’ piaciuta la sindaca???? E tenetevela…..
Lo dicevano sempre anche gli antichi…..
DA UNA PIANTA DI CICORIA, non possono uscire delle rose…….!!!!!!
sindaco, dimettiti