Si è conclusa con un verdetto di piena conferma per la libertà di stampa e il diritto di cronaca la lunga vicenda giudiziaria che ha visto coinvolti la testata BrindisiReport, la giornalista Stefania De Cristofaro, difesa dall’Avv. Vittorio Rina, e il direttore responsabile Marcello Orlandini, citati in giudizio dall’avvocato Piero Lorusso per due articoli pubblicati nel gennaio 2018.
La Corte d’Appello di Roma (Sezione I Civile) ha rigettato in via definitiva il ricorso proposto da Lorusso contro la sentenza di primo grado, dichiarando l’inammissibilità dell’appello per carenza di specificità e, in subordine, l’infondatezza delle doglianze anche nel merito.
I due articoli, entrambi firmati dalla giornalista professionista Stefania De Cristofaro, ricostruivano episodi giudiziari legati al conflitto tra Lorusso e l’ex compagna Eleonora De Nardis, protagonista nel 2014 di una violenta aggressione ai suoi danni. La cronaca riferiva inoltre di un procedimento aperto a carico dello stesso Lorusso per atti persecutori e maltrattamenti, poi oggetto di successive archiviazioni.
Il Collegio presieduto dal dott. Diego Pinto ha riconosciuto l’assoluta correttezza dell’attività giornalistica svolta: “Gli articoli – si legge nella sentenza – non contengono intemperanze verbali, né espressioni offensive. I fatti sono proposti in tono neutro e pacato, e rispondono ai canoni di verità, pertinenza e continenza richiesti dalla giurisprudenza per ritenere legittimo l’esercizio del diritto di cronaca”.
Particolarmente significativo il passaggio in cui i giudici sottolineano che “la giornalista ha legittimamente esercitato con valutazione ex ante il diritto di cronaca, mentre l’appellante ha sindacato tale esercizio con valutazioni ex post”, in un contesto “caratterizzato da un interesse pubblico oggettivo e da una evidente rilevanza giudiziaria e sociale”.
La Corte ha inoltre condannato Lorusso al pagamento delle spese processuali in favore di tutte le parti appellate, riconoscendo la fondatezza delle eccezioni sollevate dalle difese di Citynews S.p.A., Orlandini e De Cristofaro.
Per i giornalisti coinvolti – che in questi anni hanno affrontato con serietà e discrezione il peso di un contenzioso delicato – la decisione rappresenta un riconoscimento importante al loro operato, nonché un segnale di tutela per l’intera categoria professionale, in un momento storico in cui la libertà di stampa viene spesso posta sotto pressione.
La sentenza conferma che una cronaca rispettosa dei fatti, documentata e fondata su atti giudiziari, ha piena cittadinanza nel nostro ordinamento e non può essere compressa da iniziative giudiziarie che tentino di riscrivere retroattivamente il racconto pubblico.
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