Molte sono state le iniziative che nel corso degli ultimi anni hanno visto la nostra Associazione “Sviluppo e Lavoro” impegnata a ricercare confronti ed interventi tesi a migliorare e meglio qualificare l’offerta sanitaria in provincia di Brindisi.
Ricordiamo che i dati dell’osservatorio epidemiologico regionale ed una serie di studi indipendenti evidenziano come sin dagli anni ’80 la mortalità nella nostra città risulti superiore alla media regionale: si conclude, con stima cautelativa, che nel trentennio 1980-2010 i decessi in più siano stati non meno di 400!
Altri studi, poi, hanno ben evidenziato il rapporto fra l’aumentata incidenza di tumori polmonari e vescicali, di leucemie e linfomi non Hodgkin, nonché di malformazioni congenite neonatali (soprattutto cardiache), con la concentrazione di polveri e sostanze inquinanti nell’ambiente che ci circonda.
Un ruolo fondamentale gioca in questo contesto l’Ospedale “Perrino”, nel quale sono esplosi in questi mesi alcuni problemi che lo hanno travagliato anche in passato ed hanno messo in allarme gli operatori stessi dell’ospedale, poiché essi, pur avendo sempre operato con grande responsabilità, professionalità e spirito di sacrificio, pur avendo più volte segnalato la presenza di queste problematiche, vedono minacciata la loro onorabilità da carenze non attribuibili all’attività clinica.
La nostra Associazione si fa carico delle correnti lamentele degli operatori ospedalieri, i quali sono interessati all’efficienza e all’efficacia dell’ospedale Perrino quanto la collettività alla quale l’ospedale appartiene; essi però esprimono preoccupazione per l’abbassamento del livello di apprezzamento e di fiducia nei confronti dell’ospedale di Brindisi da parte di tanti pazienti provenienti da ogni parte della Puglia e per l’intensificarsi del fenomeno opposto, ossia della migrazione di pazienti della nostra ASL verso altre strutture sanitarie della regione o fuori regione; è doloroso poi constatare che le critiche alle carenze strutturali vengano ingiustamente trasferite sulla qualità dei professionisti.
Vi sono interventi urgenti che devono essere messi in atto in tempi brevi, quelli di manutenzione ordinaria e straordinaria, a partire dal ripristino degli ascensori; il reclutamento del personale oggi gravemente carente, non ultimo dell’ausiliarato del quale si è recentemente registrata una contrazione. Sul piano assistenziale è urgente l’istituzione dell’osservazione breve intensiva in Pronto Soccorso, della endoscopia d’urgenza, la riapertura dei posti letto di Dermatologia ed Endocrinologia, il trasferimento del reparto di Pneumologia da San Pietro Vernotico al Perrino con la contestuale attivazione della Unità di Terapia Intensiva Respiratoria, la programmazione di un costante aggiornamento tecnologico, lo sblocco dei cantieri fermi. Nel lungo termine, il ripristino nella programmazione regionale della previsione di istituire a Brindisi la Chirurgia Toracica e la Cardiochirurgia, per la quale peraltro esiste già un finanziamento, come sottolinea l’Associazione Brindisi-Cuore.
Le preoccupazioni degli operatori ospedalieri trovano il pieno consenso della nostra Associazione “Sviluppo e Lavoro”, in quanto riprendono delle tematiche per le quali noi ci siamo già attivati in passato, ad esempio quando l’Ospedale “Perrino” si è visto privato dal piano di riordino ospedaliero regionale di alcuni fra i reparti più prestigiosi ed importanti, ossia l’Endocrinologia e la Dermatologia, oltretutto insistenti in un territorio ad elevata incidenza delle patologie correlate per i suddetti problemi di inquinamento ambientale; si noti che l’ospedale “Perrino” di Brindisi risultava così l’unico ospedale in Puglia ad essere privato di strutture operative; da ciò il nostro impegno, giunto a buon fine, per far sì che esse fossero ripristinate, anche se il ripristino rimane ancora sulla carta per l’inerzia degli amministratori locali.
Inoltre, già da alcuni anni abbiamo fatto notare l’importanza dello spostamento del reparto di Pneumologia da San Pietro Vernotico all’ospedale “Perrino”, innanzitutto per preservare la sicurezza dei pazienti e degli operatori, eseguendo indagini e terapie fortemente invasive in presenza di un reparto di Rianimazione; e poi perchè la presenza di un reparto di Pneumologia al Perrino sarebbe propedeutica all’istituzione del reparto di Chirurgia toracica.
Abbiamo inoltre sostenuto lo sforzo di chi si è adoperato per creare una efficiente chirurgia oncologica mammaria, nell’ambito della “Breast Unit”, portando in tal modo lustro all’ospedale ed un vantaggio anche economico derivante da una inversione di tendenza nei cosiddetti viaggi della speranza.
Ci siamo anche attivati per rivedere il piano di dipartimentalizzazione della nostra ASL per ciò che riguarda il Laboratorio Analisi Distrettuale e Tossicologia (unico in Puglia) del “Di Summa”, del quale il suddetto piano prevede la chiusura ed il trasferimento al Perrino, pur trattandosi di una attività (la tossicologia) che poco ha a che vedere con i comuni laboratori di analisi e che, da un punto di vista economico, presenta un bilancio nettamente positivo; pertanto appoggiamo una recente richiesta, rivolta all’assessore alla sanità della regione Puglia, di partecipazione di un nostro operatore al tavolo tecnico per la rete dei laboratori pubblici extraospedalieri e di Tossicologia.
Inoltre, pur essendo favorevoli in linea di principio ad un accentramento delle risorse umane e delle tecnologie, riteniamo però che alcune attività vadano salvaguardate; ci chiediamo per esempio che tipo di assistenza avranno i circa 650 pazienti in terapia anticoagulante seguiti dal centro TAO del laboratorio di Mesagne, ormai chiuso; questi pazienti saranno costretti in buona parte all’automedicazione, con conseguenze evidentemente gravissime.
Spaventa infine la concentrazione di persone che si avrà al Perrino con l’accorpamento in esso di quasi tutti i laboratori di analisi della provincia; il timore è che ciò possa determinare una crescita delle infezioni ospedaliere, con conseguente disagio per la popolazione ed aumento della spesa per la ASL.
E si potrebbe continuare all’infinito con i problemi che affliggono la Sanità in provincia di Brindisi; ciò che duole constatare è che a queste criticità viene data, dagli organi preposti a risolverle, una risposta generica ed evasiva; ma al di là delle criticità strutturali di manutenzione ordinaria e straordinaria, che dovrebbero rientrare nell’ambito di una corretta gestione della cosa pubblica, ciò che sembra assente nell’azione dei dirigenti della ASL è il cambio di atteggiamento, da una gestione meramente burocratica dell’esistente, ad una visione politica su quello che può e deve essere il ruolo dell’ospedale Perrino all’interno di un piano regionale di eccellenza; l’impressione è che il Perrino sia oggi oggetto di un vero e proprio attacco tendente a ridimensionarlo e a declassarlo nella futura rete regionale da una funzione centrale ad una sussidiaria degli ospedali di Lecce e Taranto; e l’attività, anzi la inattività dei dirigenti della ASL sembra funzionale a questo progetto.
La nostra Associazione si opporrà a questo disegno e appoggerà tutti i movimenti tendenti a ridare al nostro ospedale, nell’interesse della popolazione brindisina, il fulgore degli anni passati.
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