Last minute per lo spettacolo «Di’ che ti manda Picone» con Biagio Izzo e Rocío Muñoz Morales, per la prima volta in scena insieme, in arrivo al Teatro Verdi di Brindisi mercoledì 14 marzo (ore 20.30). Il biglietto, per i posti rimasti in galleria, è disponibile a 10 euro limitatamente al giorno stesso dello spettacolo (apertura botteghino ore 11.30-13 e dalle 19 fino a inizio spettacolo, info 0831 562 554).
Da una pellicola del 1984 entrata nella storia del cinema, con uno straordinario Giancarlo Giannini, nasce il sequel in versione teatrale di «Di’ che ti manda Picone». Sempre tratto dalla penna di Elvio Porta, che nel film racconta la storia di un operaio dell’Italsider di Bagnoli che, per protestare contro la chiusura della fabbrica, si dà fuoco davanti al Consiglio comunale sotto gli occhi della moglie e del figlio piccolo, il regista Giuseppe Miale di Mauro riporta sul palcoscenico quel bambino per scoprire che fine abbia fatto dopo la tragica morte del padre.
Protagonista è Biagio Izzo, nei panni di Antonio Picone, l’ex bimbo orfano che, ormai adulto, si isola nella vecchia casa di famiglia e vive nel ricordo di un padre scomparso troppo presto. Incompiuto, inaffidabile e immaturo, Antonio è una specie di Peter Pan incapace di assumersi le proprie responsabilità, ma la sua condizione di “figlio di” lo rende appetibile agli occhi di un politico senza scrupoli, il senatore Fernando Cafiero Palma che, insieme ai suoi complici, cerca di coinvolgerlo in una speculazione immobiliare che prevede l’abbattimento di alcuni centri sociali, orfanotrofi e case di riposo per far nascere al loro posto un centro commerciale.
Antonio è fortemente combattuto tra la sua onestà di fondo e il “mondo di privilegi e ricchezza” che suo cugino Raffaele, collaboratore del senatore, gli prospetta a portata di mano. Sta quasi per capitolare quando Mara, sua fidanzata “storica”, che ha appena scoperto di essere incinta, temendo che il suo uomo e futuro padre dei suoi figli possa accettare “la proposta disonesta” del politico, con l’aiuto di Nicolino (un quarantenne ospite da sempre dell’orfanotrofio, affetto da ritardo mentale che lo rende ingenuo come un bimbo di dieci anni) disegna un piano: far credere ad Antonio che il fantasma del padre si sia materializzato in casa per esortarlo a rifiutare.
Ed è da questo confronto con l’anima del padre, o più semplicemente con se stesso, che, indipendentemente dalla trovata di Mara e Nicolino, Antonio troverà la forza di crescere ed assumersi le sue responsabilità di uomo e, soprattutto, di padre. In un divertente susseguirsi di colpi di scena e situazioni paradossali, il nostro eroe scoprirà di essere migliore di quanto avrebbe creduto e deciderà di utilizzare l’opportunità offertagli, in malafede, dal senatore per diventare il difensore di quelli che avrebbe dovuto sfrattare per gli interessi di una classe politica spregiudicata e corrotta.
«Lo spettacolo è un omaggio alla memoria di Elvio Porta – ha spiegato Biagio Izzo -, sceneggiatore del film, il quale, sulla scia del successo di quella storia, aveva pensato di abbozzare, assieme a Lucio Aiello, un soggetto per il teatro immaginando ciò che il figlio del protagonista sarebbe diventato da grande. Dopo la scomparsa di Elvio, nel 2016, Lucio ha completato il percorso iniziato con l’amico perfezionando l’adattamento per le scene e realizzando così il sogno di Elvio. Un grande attore, regista e sceneggiatore, autore anche di “Masaniello” e del film “Scugnizzi”, che ha lasciato un segno profondo nella memoria del teatro e del cinema italiano, ma di cui non si parla abbastanza. A lui dedichiamo lo spettacolo ogni volta che si spengono le luci di scena».
Accanto a Biagio Izzo e Rocìo Munoz Morales, fanno parte del cast Mario Porfito, Lucio Aiello, Agostino Chiummariello, Rosa Miranda, Antonio Romano, Arduino Speranza e Angela Tuccia.
Si comincia alle ore 20.30
Durata spettacolo: due ore più intervallo
Per tutte le informazioni www.nuovoteatroverdi.com
Tel. (0831) 562 554 – 229 230
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