May 11, 2025

tradimenti  I tradimenti e le infedeltà (a leggere lo Zingarelli le differenze sono minime), dagli albori del mondo segnano l’uomo in gran parte delle sue attività e, quel che è certo, continueranno a segnarlo fino alla consumazione dei secoli.

Ci sono dunque i tradimenti amorosi, quelli che minano l’amicizia, quelli con cui si vende la patria al nemico. E non potevano mancare quelli che interessano la politica. Perfino il diritto non è esente da questo vizio radicato nel Dna dell’uomo.

 

Naturalmente le infedeltà che più hanno attirato la curiosità morbosa del pubblico rimangono quelle tra gli amanti. Anche se, a causa della rivoluzione dei costumi, non si attribuisce più ad esse il marchio infamante che nel passato ha macchiato l’onorabilità di tanti. Meglio: di tante, visto che le vittime sono state soprattutto le donne.

 

orlando furioso   Andava dunque controcorrente l’Ariosto che nell’ Orlando furioso denunciava una grave ingiustizia.  Se per una donna adultera ˗ commentava ˗ è prevista la condanna a morte, non si spiega perché al recidivo dongiovanni debbano andare tutti gli onori. Così infatti declama Rinaldo: «Perché ci de’ punir donna o biasmare, / che con uno o più d’uno abbia commesso / quel che l’uomo fa con quante n’ha appetito, / e lodato ne va, non che impunito?».

Ma anche Donatien de Sade, ne La filosofia del boudoir, delineò una sorta di etica del tradimento ad uso dell’umanità intera: «Possedere in esclusiva una donna è tanto ingiusto quanto possedere degli schiavi».

 

L’unico vantaggio, se così si può dire, dell’affossamento del moderno principio delle pari opportunità consiste nel fatto che la materia dell’infedeltà amorosa è stata trattata ˗ nel bene e nel  male ˗ dalla letteratura di tutti i tempi, cosicché tante coppie di amanti celebri popolano la nostra memoria collettiva.

 

paolo-e-francesca[1] Elena e Paride (Omero, Iliade, libro III). Paolo e Francesca (Dante, Inferno, Canto V). E poi Lancillotto e Ginevra, Tristano e Isotta… Insomma il triangolo adulterino rappresenta un tema ricorrente dell’invenzione letteraria, dalle forme più nobili a quelle più popolari.

Ma i suoi fasti maggiori si celebrarono nell’Ottocento con quattro romanzi, capolavori ineguagliati: Goethe, Le affinità elettive (1809), Flaubert, Madame Bovary (1857), Tolstoj, Anna Karenina  (1877), Fontane, Effi Briest (1894).

 

Che dire invece dell’infedeltà giuridica? Per l’articolo 54 della Costituzione «Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica». Il dovere di fedeltà impone dunque l’obbligo di obbedienza alla Costituzione e alle leggi dalle quali però, come ha giustamente precisato Paolo Barile nel 1984, «si può dissentire, ma alle quali, socraticamente, si deve obbedire».

 

Il dovere di fedeltà, però, non può valere solo per il cittadino nei confronti dello Stato, ma deve pure valere per lo Stato! Quello Stato che continua a tradirci con le leggi retroattive che stabiliscono una prestazione oggi per ieri; con quelle in frode ai referendum, come la legge del 1997 che ha gonfiato il finanziamento pubblico ai partiti, lo stesso che gli elettori avevano soppresso nel 1993…; con quelle relative alla fedeltà fiscale che, grazie ai condoni, ha concesso grossi agevolazioni agli evasori, a tutto svantaggio dei cittadini onesti.

 

Depretis_e_il_trasformismo[1]  In politica, addirittura, lo Stato infedele rinunzia a pretendere la fedeltà dai cittadini. Il dovere di fedeltà si tramuta, perciò, nel diritto all’infedeltà. Mi riferisco al caso del trasformismo politico. Una pratica già presente sul finire dell’Ottocento, ai tempi di Depretis, se Carducci così tuonava: «Trasformismo, brutta parola a cosa più brutta. Trasformarsi da sinistri a destri senza però diventare destri e non però rimanendo sinistri».

 

Un malvezzo, una presa in giro degli elettori che hanno votato quel politico, con quel programma e che, nel corso della legislatura, lo vedono approdare ad altri lidi. Né a dire che si tratti di un fenomeno contenuto. A tutt’oggi oltre centosessanta “onorevoli”  hanno cambiato casacca in corso d’opera.

 

tette in parlamento  Tra gli ultimi, in ordine di tempo, ci sono stati la senatrice di Forza Italia Repetti, moglie dell’ex coordinatore Sandro Bondi, e il deputato Massimo Corsaro, ex Msi, ex An, ex Pdl e, per ultimo, ex  Fratelli d’Italia. Entrambi, con nonchalance, passano al Gruppo Misto.

Anzi, no. La Repetti, dopo una colazione di lavoro con Berlusconi, ha momentaneamente “congelato” il transito…

 

Per la legge del contrappasso Dante ha relegato i traditori nel ghiaccio del Cocito. Ha cioè rinserrato nel gelo il cuore di questi dannati che, nel consumare il loro tradimento, rimasero ben lontani dal fuoco della carità. Una punizione che, anche oggi, ben si presterebbe per colpire le cinquanta e più sfumature di questo italico vizietto.

 

Guido Giampietro

 

 

 

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