July 5, 2025

Prendono l’avvio le anteprime della kermesse «Un’emozione chiamata libro», organizzata in Ostuni dall’associazione «Una valle di Libri». La manifestazione giunta alla sua 27ª edizione vivrà altre tre anteprime nel mese di giugno e quindi si articolerà con numerosi appuntamenti in luglio ed agosto con l’assegnazione dei premi «Una valle di libri» a personalità della società italiana, particolarmente distintesi in questi mesi.

Oggi, dunque l’avvio nella storica location del chiostro di palazzo San Francesco. Ad aprire la kermesse sarà Giammarco Sicuro che presenterà il suo libro «Grano, storie e persone da una guerra vicina» (Gemma Editore). A confrontarsi con l’autore ci saranno Nadia Spinelli e Anna Rosa Gallo.

Gimmarco Sicuro

Nato a Montevarchi nel 1983, Giammarco Sicuro è giornalista, inviato della Rai.

Si è laureato in Scienze Politiche a Firenze per poi frequentare la scuola di Giornalismo di Urbino. Lavora in Rai dal 2008 e in dodici anni di servizio ha seguito come reporter molti tra i fatti più importanti di cronaca italiana e internazionale. Ha raccontato il naufragio della Costa Concordia, il terremoto di Amatrice, gli attentati dell’Isis a Londra e Berlino, i gilet gialli a Parigi, il tentato golpe in Venezuela, l’alluvione di Genova, i più importanti arresti di mafia degli ultimi anni, la situazione Covid-19 in Spagna e la crisi tra le due Coree. Appassionato di viaggi, sogna di far conoscere al mondo le diversità tra dei popoli. Ama la fotografia, suo primo hobby. Vive a Roma ma torna spesso in Toscana dove ha le sue radici.

Il Libro

«Grano» è il racconto di un inviato speciale della Rai che, il giorno dell’attacco russo a Kiev, prende il primo volo per Mosca e si ritrova a seguire una guerra che, secondo alcuni analisti, sarebbe dovuta durare poco, ma che finisce per trasformarsi in un lungo conflitto di logoramento che costringe alla fuga e alla sofferenza milioni di ucraini. Giammarco Sicuro è uno dei pochi giornalisti ad aver vissuto entrambi i fronti: dalla Russia, dove è stato poi evacuato per evitare l’arresto; all’Ucraina, nei territori del Donbass conteso. «Grano» non è un’analisi geopolitica, ma un lungo e articolato racconto della guerra dal punto di vista di chi la subisce: le persone. I rifugiati in fuga, i bambini terrorizzati nei bunker, gli anziani evacuati in carrozzina sotto le bombe, i ragazzi che si improvvisano soldati. «Grano» è la “terra di mezzo” in cui si muove chi consuma la suola delle scarpe, a metà tra reportage e diario di viaggio, senza mai perdere la tenerezza. Un mosaico di storie sorprendenti e sconosciute di vita dal fronte, un viaggio attraverso infinite distese di coltivazioni di grano e cereali («l’oro di Ucraina») trasformate in trincee da chi prova a difendersi dall’invasore.

 

La kermesse prosegue sabato 24 giugno con Carmine Pinto che presenta «Il brigante e il generale» (Laterza).

Novità anche per la location: il libro sarà presentato nello scenario di viale Oronzo Quaranta, nei pressi di Porta Nova e a dialogare con l’autore sarà il prof. Pierangelo Buongiorno.
Carmine Pinto per Laterza editore ha pubblicato il volume «Il brigante e il generale», libro che da qualche anno anima il dibattito storico-politico e storico-sociale delle nostre regioni e dell’Italia intera. A dialogare con l’autore il prof. Pierangelo Buongiorno.

 

Carmine Pinto

Carmine Pinto è professore ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno. Ha insegnato in molte università europee e latino americane, è membro di comitati di redazione di riviste italiane ed internazionali. Coordina il comitato scientifico dell’Istituto per la Storia del Risorgimento di Roma, dirige il Centro di Ricerca sui conflitti in Età Contemporanea, è direttore della «Rassegna Storica del Risorgimento». Attualmente è direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Salerno. Si occupa di storia politica, storia culturale e di storia militare. Ha lavorato sui sistemi politici del Novecento e sulle guerre civili e i movimenti nazionali nel XIX secolo. Le attuali linee di ricerca si concentrano in primo luogo sulla mobilitazione e sulla violenza politica nel mondo euroatlantico e nell’Italia risorgimentale. Inoltre sta lavorando sulle crisi e suoi politici e militare della società globale post guerra fredda, con una particolare attenzione all’America latina.

Il Libro

«Il Brigante e il Generale». Il brigantaggio fu l’eroica resistenza meridionale al colonialismo sabaudo o la sfida allo Stato di bande criminali? La guerra per il Mezzogiorno concluse la crisi del Regno delle Due Sicilie, determinò il successo dell’unificazione italiana e marcò la complicata partecipazione del Mezzogiorno alla nazione risorgimentale. Iniziò nel settembre del 1860, dopo il successo della rivoluzione unitaria e garibaldina, e si protrasse per un decennio, mobilitando re e generali, politici e vescovi, soldati e briganti, intellettuali e artisti. Non fu uno scontro locale, perché coinvolse attori politici e militari di tutta la penisola e d’Europa, ma non fu neppure una guerra tradizionale: i briganti, le truppe regolari italiane, i volontari meridionali si sfidarono nelle valli e nelle montagne in una guerriglia sanguinosa, del tutto priva dei fasti risorgimentali. Si mescolarono la competizione politico-ideologica tra il movimento nazionale italiano e l’autonomismo borbonico; l’antico conflitto civile tra liberalismo costituzionale e assolutismo; la lotta intestina tra gruppi di potere, fazioni locali, interessi sociali che avevano frammentato le città e le campagne meridionali. Questo libro, per la novità di materiali e documenti usati e per la vastità delle ricerche compiute, offre una prospettiva sulla guerra di brigantaggio che innova interpretazioni fino a oggi date per acquisite.

 

Il libro è vincitore del «Premio Basilicata 2019 Saggistica storica nazionale», del «Premio Città di Montesano 2019», del «Premio Sele d’Oro 2019 Saggistica», del «Premio Rende Book Festival 2019», del «Premio letterario Città di Siderno 2019 Saggistica», del «Premio Fiuggi Storia 2019 Saggistica».

Il 25 giugno si torna nel chiostro di Palazzo San Francesco, per l’approdo in Ostuni di un volto noto del giornalismo sportivo e musicale italiano, Marino Bartoletti, che presenterà con il giornalista Leo Petrocelli de “La Gazzetta del Mezzogiorno”: «La discesa degli Dei» (ed. Gallucci).

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