October 13, 2024

L’ora drammatica che stanno vivendo Brindisi e l’intera provincia per gli effetti del coronavirus e della vicenda “Versalis”, impone a tutti un salto di qualità.

I toni che ha assunto la discussione pubblica nelle ultime ore mal si conciliano con la ricerca di soluzioni che guardino a un tempo alla tutela della salute e dell’ambiente e alla salvaguardia dei livelli occupazionali della nostra provincia.

Le preoccupazioni che hanno spinto il Sindaco Rossi ad assumere, nella qualità di massima autorità sanitaria locale, un atto forte e drastico sono comprensibili e supportate dalla relazione preliminare dell’Arpa, nella quale si legge chiaramente che “Il fatto che le emissioni di questo tipo non provochino superamenti dei limiti previsti non significa, tuttavia, che non vi sia un apporto degli inquinanti emessi rispetto alla qualità dell’aria.” Il problema esiste e il fatto che la legislazione nazionale in materia sia ancora insufficiente non autorizza nessuno a far finta che non ci sia.

 

Non è però con il muro contro muro che si può affrontare la difficile situazione che si è determinata, occorre, invece, riaffermare le ragioni del dialogo bruscamente interrotto tra le istituzioni e le parti sociali e quindi tra il territorio e le grandi realtà industriali che vi insistono.

 

In queste ore come federazione provinciale del Partito Democratico, alla luce di un confronto con i dirigenti locali e regionali del PD, siamo impegnati a far si che si costituisca un tavolo nazionale con il Governo, il Comune, la Regione, le parti sociali e l’azienda. Di fronte ad un impegno simile da parte del Governo potrebbero venir meno anche le ragioni che hanno spinto il Sindaco ad emettere l’ordinanza che ha imposto il fermo a Versalis.

 

Sarebbe quella infatti la sede politica nella quale, da un lato, impegnare Versalis a rimuovere le cause che avrebbero determinato i picchi nelle emissioni e, dall’altro, riproporre con forza e con spirito unitario le diverse questioni aperte ed in parte affrontante in occasione della proposta del contratto istituzionale di sviluppo.

 

Proprio oggi nell’intervista rilasciata a “Repubblica” il segretario nazionale del PD Nicola Zingaretti ha dichiarato che chiederà al Governo di convocare i grandi colossi mondiali a controllo pubblico come Eni, Enel, Ferrovie, Finmeccanica perché occorre, pur nel rispetto della loro autonomia, dare una missione-Paese a questi grandi attori che gestiscono centinaia di miliardi di investimenti. Allo stesso modo pensiamo che a Brindisi occorra riannodare i fili di un dialogo tra istituzioni, politica, sindacati, organizzazioni datoriali e associazioni per definire contenuti e proposte per uno sviluppo sostenibile a cui far contribuire i grandi gruppi industriali storicamente presenti nel territorio.

 

Brindisi non può più aspettare, ed anche la buona notizia delle ultime ore, quella cioè del considerevole aumento delle risorse del fondo per la transizione energetica, suggerisce, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di mettersi a lavoro per fare in modo che il Sud, e nel Sud Brindisi, diventi un’area per uno sviluppo industriale più equilibrato.

 

Francesco Rogoli
Segretario Provinciale del Partito Democratico di Brindisi

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