Set 22, 2014
Posted by Redazione
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- Per decisione dei recenti governi nazionali di “larghe intese” sono in vigore due nuove leggi – nel 2013 la TARES e poi nel 2014 l’Imposta Comunale Unica (I.U.C.) che è composta dall’IMU dalla TASI e dalla TARI – che hanno rivoluzionato il sistema di pagamento dei tributi, compreso il sistema di tassazione sulla raccolta dei rifiuti.
- Sono stati imposti nuovi sistemi di calcolo della tariffa che possiamo così riassumere:
- i cittadini devono pagare il 100% del costo del servizio;
- nel costo del servizio vanno aggiunti nuovi costi cosiddetti “indiretti”;
- occorre distinguere percentualmente, e teoricamente, la quantità di rifiuti prodotti dalle utenze domestiche da quelle delle attività produttive;
- su quelle domestiche non contano più soltanto i mq dell’immobile posseduto o in uso ma anche il numero dei componenti il nucleo familiare. Pertanto nessuna distinzione è prevista dalla legge nella procedura di calcolo della tariffa tra immobile abitato, sfitto o utilizzato come pertinenza;
- per ogni tipologia di attività economica sono già stati fissati dal Ministero i coefficienti di calcolo della parte fissa e variabile. I Comuni possono avere spazi di manovra limitati nella percentuale proposta dalla legge e questa possibilità è stata utilizzata tutta, al fine di contenere al massimo l’inasprimento fiscale. Tant’è che per numerosi contribuenti si è verificata addirittura una riduzione del carico fiscale rispetto all’anno precedente.
- Le innovazioni apportate dalla I.U.C. (della quale la TARI ne è una componente), tuttavia, nonostante gli sforzi operati dall’Ente, hanno reso complessivamente il tributo più oneroso della vecchia TARSU, tant’è che nelle città dove è già operante dallo scorso anno notevoli sono state le proteste di cittadini e amministratori restate finora inascoltate.
- Il Comune di Mesagne è riuscito nel 2013 a mantenersi nel vecchio regime TARSU, perché la legge glielo consentiva, e solo da quest’anno i cittadini subiscono le conseguenze di questo nuovo sistema di contribuzione.
- Nel 2014 è stata inevitabile l’applicazione della nuova TARI ed anche nel nostro Comune è montata la protesta dei contribuenti che ritengono ingiusti meccanismi sopracitati, lamentando addirittura errori che il Comune avrebbe adottato un regolamento non conforme alla legge.
- E’ nostro dovere informare, salvo le legittime azioni dei cittadini singoli o associati, che il regolamento adottato dal Comune di Mesagne è conforme alla legge e nessun errore è stato commesso nella elaborazione della tariffa, la quale, si ribadisce, è costituita da una quota fissa e da una quota variabile, secondo la formula stabilita dal Dpr n. 158/99, la cui logica è quella di applicare ai locali pertinenziali la stessa tariffa applicata ai locali principali.
- Non sfugge alla sensibilità di chi amministra questa città la comprensione del vistoso malcontento creato dai nuovi sistemi di tassazione (Imu, Tasi, Tari) che gravano sempre più sui cittadini e ci adopereremo insieme all’Associazione Nazionale dei Comuni affinché in Italia il governo, i partiti e i parlamentari possano rapidamente realizzare una riforma di questo sistema palesemente iniquo.
- Infine, per ristabilire la verità e pronti ad ogni documentato contraddittorio, sono necessarie per la nostra città alcune puntualizzazioni:
- il costo del servizio di raccolta dei rifiuti al Comune di Mesagne è stato:
Costo anno 2011 |
Costo anno 2012 |
Costo anno 2013 |
€ 3.939.932,33 |
€ 3.952.276,33 |
€ 4.143.212,16 |
- Non vi è stato quindi nessuno aumento spropositato dell’appalto che è rimasto sempre di € 3.124.000 dal 2012. Solo 100mila € in più per maggiori costi di conferimento e 90mila € per revisione prezzi dovuta per legge;
- da quest’anno, ai fini della determinazione del costo destinato ad essere coperto con la Tari, vige l’obbligo di aggiungere nei costi da ripartire anche i cosiddetti costi indiretti che per Mesagne ammontano a € 052,16;
- la raccolta differenziata contribuisce notevolmente alla riduzione dei costi per circa € 247.981,14 (187mila € nel 2012 e solo 46mila € nel 2011 a testimonianza della crescita del differenziato venduto). Ma ancora – per come è strutturato il ciclo dei rifiuti in Puglia – non garantisce un adeguato ulteriore risparmio;
- nell’attesa di modifiche legislative, non è allo stato possibile se non sempre a carico di altri cittadini, prevedere modalità di calcolo diverse a favore di proprietari di pertinenze e di immobili a disposizione;
- non si è assolutamente verificato nel comune di Mesagne alcuna emissione di “cartelle pazze” cioè quelle cartelle palesemente sbagliate e corrette successivamente dagli uffici;
- come era stato abbondantemente annunciato, visto l’esperienza analoga di altri comuni nel 2013, sono “penalizzati” i nuclei familiari composti da 3 persone in su e le attività produttive ma – calcoli alla mano – è possibile dimostrare come questo aumento è stato contenuto al minimo possibile. Mentre i nuclei familiari minori, e quindi tanti anziani, pagano col regime Tari meno che col regime Tarsu
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