Il Club Unesco di Brindisi in collaborazione con il Museo Archeologico “F.Ribezzo” e con il patrocinio dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, in linea con le campagne estensive dell’Unesco destinate alla salvaguardia di siti e monumenti che appartengono al patrimonio storico-culturale, presenta il 2 Ottobre 2014 alle ore 17.30, nella sede del museo, il volume “GLI DÈI PROPIZI La Basiica Hilariana nel contesto dello scavo dell’Ospedale Militare Celio (1987-2000), a cura di Paola Palazzo e Carlo Pavolini. EDIZIONI QUASAR.
La manifestazione rientra nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritta dalla Provincia di Brindisi con alcune associazioni culturali locali al fine di potenziare la fruizione del Museo Archeologico “F.Ribezzo”.
L’obiettivo di questo libro è presentare i principali risultati di un’importante indagine condotta dalla Soprintendenza Archeologica di Roma entro il Policlinico Militare Celio, fra il 1987 e il 2000. L’indagine s’inquadrò nell’ambito degli interventi di archeologia preventiva, perché si trattò di conciliare il progetto di ammodernamento dell’ospedale ottocentesco con le esigenze di conoscenza e di tutela di un sottosuolo che si rivelò ricchissimo di preesistenze di età romana; ma fu anche un’indagine di archeologia stratigrafica urbana, perché nel cantiere dell’Ospedale vennero fatte proprie quelle strategie di ricerca che negli anni Ottanta si dispiegavano a Roma in tante altre esperienze di vasta portata: basti ricordare gli scavi di Via della Consolazione, della Crypta Balbi, della Meta Sudans, dei Fori Imperiali.
Il volume ha l’ambizione di rappresentare l’edizione definitiva degli esiti delle indagini in alcuni settori del Policlinico Militare del Celio. E di tali settori si descrivono non solo le strutture e le fasi edilizie, ma anche i reperti: i marmi e le decorazioni architettoniche, i manufatti di pregio (l’area era sede di ricche dimore patrizie) così come quelli di uso comune: la ceramica, le monete, i vetri, i laterizi, gli scarti di officina e così via.
Fra i complessi messi in luce all’interno dell’ospedale, spicca la Basilica Hilariana, sede collegiale dei dendrofori di Cibele e Attis e probabile luogo di culto di queste divinità orientali (gli “dèi propizi”): un edificio al quale viene dato nel volume il dovuto risalto, per le complesse e suggestive problematiche storico-religiose e per le implicazioni storiche che il suo scavo integrale ha comportato.
Nell’incontro del 2 ottobre ad una breve presentazione del volume e dei suoi contenuti generali introdotta da Marina Silvestrini (Università degli Studi di Bari) seguirà da parte dei curatori, Paola Palazzo e Carlo Pavolini (Università degli Studi della Tuscia a Viterbo), l’illustrazione di alcune tematiche relative soprattutto alle attività e ai culti che si svolgevano all’interno della Basilica Hilariana, con un significativo flash-back riguardante quella che possiamo considerare la sottostante, più antica, sede collegiale dei fedeli degli dèi d’Oriente.
Concluderà l’incontro Marina Silvestrini con un riferimento storico alla diffusione dei culti orientali a Brindisi – fenomeno connesso alla rilevanza e ai collegamenti del porto in età imperiale -, dove Cibele, Iside e la Dea Siria sono documentate in iscrizioni già nel I sec. d.C.
Carlo Pavolini si è formato nelle ricerche di Ostia, Cartagine e Settefinestre sotto la direzione di Andrea Carandini. E’ stato funzionario archeologo nelle Soprintendenze di Ostia, negli anni 1976-1982, e di Roma dal 1982 al 1999;
– a Ostia ha condotto scavi nel sito di Ficana e lungo la Via Severiana;
– a Roma ha diretto ricerche di archeologia urbana nelle aree del Celio (Piazza Celimontana, Ospedale Militare) e del suburbio settentrionale (S. Agnese fuori le Mura);
– ha partecipato a restauri di edifici e complessi monumentali (c. d. Biblioteca di Agapito, Ss. Giovanni e Paolo, S. Stefano Rotondo, S. Agnese).
Dal 1999 al 2013 ha insegnato Archeologia romana e Metodologia di scavo all’Università della Tuscia (Viterbo), conducendo indagini nel sito di Ferento.
Ha pubblicato numerosi saggi, dedicati soprattutto agli aspetti della produzione e del commercio della ceramica romana e alle trasformazioni urbane fra l’età imperiale e la tarda antichità. Fra le monografie e le curatele di rapporti collettivi di scavo si segnalano soprattutto: “Ostia” (nelle Guide Archeologiche Laterza, 1983, nuova edizione aggiornata nel 2006), “La vita quotidiana a Ostia” (1986), “Caput Africae I” (1993), “La Basilica costantiniana di S. Agnese” (con M. Magnani Cianetti, 2004), “Gli dèi propizi” (con P. Palazzo, 2013). E’ in corso di stampa “Caelius II”, concernente il restauro e il riesame delle Case Romane sotto la chiesa dei Ss. Giovanni e Paolo, volume che ha curato insieme ad A. Englen, M. G. Filetici, P. Palazzo e R. Santolini. Sulle ricerche a Ferento ha pubblicato vari rapporti di scavo e relazioni a convegni.
Paola Palazzo – archeologa – si è laureata in Archeologia all’Università degli Studi di Siena discutendo una tesi sugli aspetti tipologici ed epigrafici delle anfore brindisine del sito produttivo di Apani. Ha conseguito il dottorato in Storia Antica presso l’Università degli Studi di Bari con un progetto finalizzato all’edizione complessiva del corpus epigrafico delle anfore di Apani. E’ stata titolare di assegno di ricerca presso l’Università della Tuscia a Viterbo, svolgendo uno studio sulla topografia della sommità del Celio, a Roma, con particolare approfondimento di alcuni dei principali complessi archeologici che sorgono sul colle: la Basilica Hilariana, la “Biblioteca di Agapito” e le Case romane sotto la Basilica dei Ss. Giovanni e Paolo.
Collabora dal 1987 con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma nell’ambito di progetti di valorizzazione e di indagini preventive in contesti urbani con incarichi di coordinamento e direzione delle attività di scavo; con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia ha diretto, negli ultimi anni, indagini nel centro storico di Brindisi; dal 2002 al 2010 ha collaborato con la Soprintendenza di Trapani prendendo parte al progetto di scavo e valorizzazione del parco archeologico di Lilibeo a Marsala. E’ attualmente impegnata nelle indagini archeologiche nell’ambito dei lavori della Metro C a Roma.
È autrice di numerose pubblicazioni edite in riviste scientifiche. Ha pubblicato nel 2013 il volume “Le anfore di Apani (Brindisi)” e, assieme a Carlo Pavolini, con cui collabora dal 1987, ha curato l’edizione del libro “Gli dèi propizi” edito nel 2013 e di “Caelius II” di prossima uscita.
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