July 21, 2025

mare nostrum casapound 2“Mare Nostrum: importiamo schiavi e produciamo disoccupati”, così recitava un grosso striscione affisso abusivamente nella notte dai militanti di CasaPound Italia sotto il cavalcavia della SS7 all’ingresso della città di Brindisi.

Assieme allo striscione vi erano altri sei manifesti riferibili a Casapound Italia, tutti incollati senza autorizzazione ed in uno spazio totalmente off limits per le affissioni.

Lo striscione è stato subito rimosso dalle Forze di Polizia.

 

Attraverso un comunicato stampa inviato in mattinata Casapound Brindisi ha voluto spiegare il gesto.

La nostra – scrivono da CasaPound Brindisi – vuole essere una “azione di protesta nei confronti dell’operazione che alimenta il continuo sbarco di immigrati clandestini sul suolo italiano“.

Mare Nostrum è un totale fallimento: l’operazione ha ottenuto esclusivamente come risultato il record di sbarchi di immigrati sulle nostre coste. L’Italia spende più di dieci milioni di euro al mese per i soli costi di pattugliamento e soccorso, impiegando decine di mezzi della nostra Mariana Militare, ai quali vanno aggiunti quelli relativi ad accoglienza ed ospitalità. Inutile precisare che le spese esorbitanti dell’operazione gravano direttamente sulle tasche dei cittadini italiani, oramai esasperati dalle politiche immigratorie suicide del nostro Governo” si legge nella nota diffusa da Cpi Brindisi.

 

Le strutture d’accoglienza nella provincia di Brindisi – prosegue la nota – come quelle sparse su tutto il territorio italiano, sono al collasso ed è divenuto difficile per le istituzioni garantire la sicurezza dei nostri
concittadini.
Si registrano spesso proteste dai toni accesi degli stessi immigrati, ultima delle quali organizzata pochi giorni fa dai migranti ospiti della struttura alberghiera Green Garden nei pressi di Carovigno, che ha procurato non pochi disagi al traffico e spavento tra i cittadini“.

L’Italia è attanagliata dalla crisi – conclude Casapound Italia – registra costantemente l’aumento del tasso di povertà e di disoccupazione, in particolare quella giovanile, e pertanto non può permettersi di mantenere ulteriormente in piedi un’operazione dispendiosa come Mare Nostrum.
L’impegno del governo deve piuttosto vertere in azioni diplomatiche con i paesi dai quali parte il flusso migratorio e mirare a coinvolgere fattivamente l’Unione Europea, dimostratasi spesso latitante in merito al problema immigrazione”.

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