Ho appreso, attraverso i mezzi di informazione locale, che si paventa l’ipotesi di una probabile richiesta di un ulteriore sacrificio economico per il contribuente, circostanza determinata dal crollo delle percentuali della Raccolta Differenziata che, di fatto, farebbero aumentare l’Ecotassa.
E’ di questi giorni, piuttosto, la richiesta giunta presso le nostre abitazioni per il saldo della TARI relativa all’anno 2014 (tassa sui rifiuti per i servizi ricevuti).
Non tralasciando che negli ultimi mesi, sempre gli organi di informazione, ragguagliavano la cittadinanza sulle circostanze che avevano indotto il Giudice Licci a richiedere ulteriori indagini nei confronti del vecchio “Gestore” dei servizi di Igiene Urbana per una presunta “turbativa d’asta, frode in appalto pubblico ed inadempienza contrattuale” ed inoltre, il motivo per il quale l’Amministratore Unico della stessa Società (unitamente ad altri), fosse sottoposto a processo per “falso ideologico commesso da privato in atto pubblico e di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico per errore determinato dall’altrui inganno” ed infine, per di più, per quanto attualmente è in atto, ovverosia l’ulteriore attività investigativa da parte della DIGOS, viene spontaneo chiedersi se effettivamente il contribuente deve sottostare tacitamente ad una eventuale ulteriore richiesta di esborso economico, oppure se non fosse il caso che si sollecitasse, fermamente e definitivamente, di fare chiarezza su un rapporto contrattuale per il quale è sempre stato richiesto se:
• sussistesse la congruità tra le somme che si vorrebbero esigere ed i servizi e le forniture a queste riguardanti;
• fossero state esperite tutte le fasi necessarie per l’ottenimento delle somme derivanti da quei servizi e quelle forniture non ricevuti nel corso dell’anno di riferimento e/o per quei contesti che le sentenze (emanate dal TAR Lecce e dal Consiglio di Stato) hanno reso favorevoli per le casse comunali;
• fossero state esperite le procedure durante lo sviluppo del piano finanziario comunale,
in definitiva, se le formalità (di cui alcune imputate alla legge 244/2007) preventive e necessarie per l’applicazione della TARI, fossero state concretizzate.
La presenza di procedimenti processuali (in uno di questi l’Ente Comune, addirittura, si è persino costituito) fa apparire difficile che la condizione sia favorevole per richiedere ulteriori esborsi al contribuente poiché, per quanto emerge in atti, i servizi non sono stati resi in conformità ad un contratto e capitolato, ad esempio (da non intendersi esaustivi), si palesa il mancato rispetto:
• dell’Atto Deliberativo n°124/12 (a firma dell’allora Commissario Prefettizio – Dott. Bruno Pezzuto) che imponeva sin dall’anno 2012 (!!) il raggiungimento del 41% mensile di Raccolta Differenziata, atto ufficiale che per anni non si è osservato (massima percentuale raggiunta nel mese 38% circa);
• dell’articolo 90 del Capitolato Speciale di Appalto inerente la regolarità edilizia del Cantiere di lavoro, anche in questo caso per anni disatteso;
• del Punto 11 della Relazione Generale, inerente il numero dei mezzi da immettere in servizio per lo spazzamento meccanizzato, inadempienza contrattuale rilevata persino dal Comando Polizia Municipale,
evidenti ed indiscutibili inadempienze consumate per anni (dal 2010 in poi) che, ciò nonostante, non hanno fatto demordere l’Ente Amministrativo dal richiedere al contribuente il pagamento annuale della relativa tassa sui servizi di igiene urbana.
Per quanto attiene l’eventuale aumento dell’Ecotassa, la mia personale convinzione è quella che la Regione Puglia prima debba poter disporre di adeguati impianti sul territorio, ad esempio quello locale esistente in Zona Industriale; in subordine debba tutelare ed imporre quanto definito lo scorso giugno in una riunione, presieduta dal Dott. Campobasso (nota ai tecnici OGA di Brindisi e al Comune di Brindisi), nella quale si pianificarono i flussi di raccolta della Frazione Umida in tutta la regione, nel rispetto del principio di vicinanza e prossimità (!!).
In quella sede si decise che l’umido di Brindisi doveva essere conferito presso l’impianto di compostaggio di Modugno, imponendone a quest’ultimo l’accettazione.
Quindi, per quanto in atti, qualora non si sia osservato il principio di vicinanza e prossimità, tutti i costi inerenti il trasporto da Modugno a Salerno dovrebbero essere addebitati alla Regione Puglia.
In un momento di difficoltà economica, considerato che adesso (circostanza che fino a poco tempo fa non si era mai verificava) si è in molti ad occuparci sulla corretta esecuzione dei servizi – sul raggiungimento delle percentuali raccolta differenziata – sui costi per il trasporto dei rifiuti – sulle autorizzazioni all’esercizio degli impianti, è giunto il momento di reclamare i diritti di un contribuente e di richiedere la verifica se tutti i compensi versati negli ultimi anni al “Gestore” dei servizi di Igiene Urbana siano effettivamente correlati a quanto era nelle previsioni, oppure se non è il caso di avviare le procedure per il recupero di somme versate per servizi e forniture rese in difformità di un capitolato e atti conseguenti.
Per di più, per quello che si apprende dai mezzi di informazione, pare che la situazione sia ancor più onerosa, se si pensa che dal 2011 al 2014 (tre anni!!) si sarebbero pagati 26.25 €/tonnellata quale costo di trasporto della Frazione Umida (articoli online del 23.01.2015: “…… Il costo del trasporto inciderà per 66 euro a tonnellata, mentre in precedenza (durante la gestione Monteco) incideva per 92,25 euro a tonnellata (la differenza è determinata dall’attuale impiego di mezzi con una capienza decisamente superiore..“).
Mediamente, nel periodo 2011 – 2014, pare che la produzione mensile della Frazione Umida si aggirasse sulle 350 Tonnellate/mese (!).
A tal cospetto non ci si può sottrarre dal domandarsi: come possa, Colui che è demandato per gestire la cosa pubblica, non aver individuato in tre anni la soluzione che è stata individuata da una Società in appena 60 giorni (??). “Disattenzione” che, di fatto, ha fatto aumentare il costo dei servizi.
Andrebbe, in ultimo, definita la percentuale effettiva della Raccolta Differenziata (stimata al 33% di media) giacché, inosservanti dei vigenti disposti, lungo la Litoranea Nord (sulle aree adiacenti Lido Granchio Rosso e Lido Risorgimento), risultano essere ancora li ammassate tonnellate di (quella che era la) “Posidonia”, presenti dall’estate del 2010 (si fa rilevare che per Circolare Ministeriale il deposito doveva essere temporaneo e limitato alla sola stagione di esercizio !!); Oggi è presente una discarica non autorizzata in area urbana.
Concludo ponendo un quesito a chi ha esordito affermando che forse non era il caso cambiare “Gestore” dei servizi di igiene Urbana per pochi mesi (!!).
Si è certi che se un amministratore prende coscienza che sussistono gravi condizioni per interrompere un pubblico appalto (ad esempio: le molteplici cause cui il Comune di Brindisi è stato chiamato in giudizio dal “Fornitore di fiducia”) Questo non debba poter intervenire con immediatezza a tutela del bene pubblico (??).
Il TAR e Consiglio di Stato pare abbiano condiviso tale necessità.
Si è certi che entro sei mesi si individuerà il nuovo “Gestore” dei servizi di Igiene Urbana (??), dubiterei fortemente poiché la vicina Lecce può esserne un valido riferimento.
Geom. Piero GIOIA
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