May 25, 2025

avis-fasanoLe difficoltà di donare sangue a Fasano è all’oggetto di una lettera aperta inviata dal dott. Angelo Sante Trisciuzzi, referente della Sezione Comunale “Franco Zizzi”, al Sindaco di Fasano, al Direttore Generale dell’Asl Brindisi, al Dirigente del Servizio trasfusionale dell’Ospedale Perrino e al Presidente dell’Avis Provinciale.

 

Di seguito ne riportiamo integralmente il testo:

L’Avis Fasano è stata fondata nel 1978 e la donazione del sangue, anno dopo anno, è sempre cresciuta, grazie all’impegno che l’Associazione è riuscita a mettere in campo, un impegno sostenuto dal Centro Trasfusionale dell’Ospedale “Perrino”, ma, soprattutto, dalla volontà di tanti cittadini donatori che hanno seguito e seguono l’Associazione nell’attività di ricerca e di coinvolgimento nel donare.
Da sempre il luogo di donazione è stata la sede sociale fin quando non è stata dichiarata inidonea.
Dai primi mesi del 2014 la sede di donazione, tra mille difficoltà, è stata individuata in un reparto ospedaliero dell’Umberto I° di Fasano (continuare a chiamare ospedale l’Umberto I° di Fasano, dopo tutte le sottrazioni effettuate in maniera scientifica e tutte contro i dettami delle Delibere Regionali, è molto azzardato!).
Dopo tre domeniche di donazione il reparto individuato, che per noi era abbastanza idoneo, è divenuto non più utilizzabile e, dopo lunghe trattative e proteste, è stato indicato un nuovo reparto posto al secondo piano della stessa struttura.
Domenica 19 aprile, ultimo scorso, abbiamo effettuato la quarta donazione del 2015 con i seguenti risultati: emocromi n. 64, sacche di sangue intero n. 52.
Un risultato sicuramente accettabile ma che non soddisfa assolutamente per le difficoltà con le quali si riesce ad operare: un corridoio stretto dove sono sistemate quattro panche di quattro sedie ciascuna, una saletta ove avvengono i prelievi per l’emocromo, due stanzette di fronte, con due letti, ove avvengono le donazioni in maniera libera e senza bilance, una stanza in fondo al corridoio e, pertanto, lontane dalle altre, dove avvengono i colloqui del medico con i donatori, un posto ristoro angusto e privo di un minimo di confort; tutte le altre stanze chiuse a chiave!
L’accettazione dei donatori avviene all’ingresso del corridoio senza un minimo di privacy.
Con questa logistica i donatori che aspettano il loro turno stazionano in piedi nel corridoio, a volte anche per più ore, dimostrando, comunque, abnegazione e spirito di sacrificio! (la foto che invio a corredo è stata scattata alle ore 10,00 di domenica 19 aprile u.s.).
Le lamentele sono continue e spesso determinano la rinuncia alla donazione con grave danno verso cittadini-ammalati che potrebbero patire per la mancanza di sangue.
La nostra buona volontà non è più sufficiente a sopperire a tali carenze strutturali, per cui si chiede alle SS.LL. di attivarsi per tempo per individuare un nuovo luogo veramente idoneo a poter effettuare il servizio di donazione in maniera regolare, senza rischi per la salute e garantendo, principalmente, comfort e privacy.
Il prossimo incontro, che l’Associazione ha concordato con l’Istituzione di raccolta ed i propri soci, è fissato per il 31 maggio p.v.; manca, perciò, oltre un mese per poter individuare, decidere e rendere idoneo un nuovo luogo ove poter effettuare le donazione di sangue in modalità più confortevole, sempre nell’interesse di una collettività bisognosa di servizi e funzionalità.
Fiducioso che le SS.LL. si attiveranno da subito per superare tutte le difficoltà sopra riportate, si inviano cordiali saluti.

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