Nel giorno del ricordo delle vittime delle foibe, qualcuno ha deciso di oltraggiare la targa di “Via Martiri delle Foibe” a Brindisi.
La targa è stata imbrattata, quasi cancellata da una mano di vernice rossa. Poco sopra il simbolo con falce e martello è visibile la scritta “Porci”.
Triste pensare che ferma stupidi vandali travestiti da ideologici non si fermano nemmeno davanti alla morte, chiunque essa rigursi.
Il gesto è stato denunciato sulla pagina facebook da Cesare Mevoli, referente locale di Azione Nazionale.
“ignoti incappucciati hanno strappato gli striscioni che ricordavano i martiri delle foibe, ed hanno imbrattato la targa con falce e martello… non ho parole…INDEGNI di essere definiti italiani….. applausi verso la vostra audacia…… ma se qualcuno pensa di scatenare nuovamente guerre per bande e clima da anni di piombo, ha sbagliato i suoi conti… noi non cadiamo in queste provocazioni e continuiamo per la nostra strada“.
Per Luca Nigro (Azione Nazionale) ha aggiunto: “La miseria che certi atti esprimono non fa altro che gettare ulteriore discredito su una comunità già sufficientemente messa in ombra da vicende ai più note e, peggio ancora, denuncia una desolante, se non addirittura deprecabile, realtà che, al contrario di molte altre, resta ancora incapace di fare i conti col proprio passato distinguendo figli e figliastri tra i morti di una e dell’altra parte. Ciò che questi soggetti da ricovero non hanno mai, chiaramente, compreso (probabilmente perché frenati da evidenti limiti personali) è che, al di là dell’appartenenza politica per cui ciascuno di coloro che ci ha preceduto è morto 72 anni fa, in ogni caso, si trattava INDISTINTAMENTE di ITALIANI che si sono battuti per degli ideali di cui, condivisibili o meno, siffatti omuncoli non possono in alcun modo ritenersi né degni né eredi.”
Per Mevoli spetta “alle forze dell’ordine il compito di vigilare e individuare questi fomentatori di odio“.
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