February 14, 2025

Si è spento Vito Morleo, cuoco brindisino di talento e protagonista di una storia di caduta e riscatto che ha segnato la cronaca locale. Nato il 5 dicembre 1956, Morleo era noto soprattutto per la sua passione per la cucina, coltivata in oltre quarant’anni di carriera. Con la sua attività  in ristoranti celebri come “Da Vito”, “Approdo” e “Piazzetta Colonne” e, nell’ultimo periodo, “Arabella”, ha saputo conquistare il cuore dei suoi concittadini con la qualità delle sue preparazioni, soprattutto a base di pesce fresco, scelto personalmente ogni mattina al porto.

 

Dalla condanna al riscatto
La sua figura, però, non è legata solo alla gastronomia, ma anche a una vicenda giudiziaria che fece scalpore. Nel 2014 arrivò la condanna definitiva per riciclaggio legato al contrabbando di sigarette, nell’ambito dell’operazione “Atlantide”. Questo processo, tra i più importanti mai condotti dalla Guardia di Finanza, smascherò il sistema sommerso di contrabbando che rese Brindisi la “Marlboro City” d’Italia. Morleo fu condannato a 4 anni, 2 mesi e 22 giorni di reclusione, un episodio che segnò profondamente la sua vita e la sua reputazione.

Dopo un breve periodo di detenzione, beneficiò di misure alternative, come l’affidamento in prova ai servizi sociali. Questa esperienza, anziché abbatterlo, segnò per lui un momento di rinascita personale e professionale.

 

La cucina come rinascita
Tornato alla possibilità di lavorare, Vito Morleo si dedicò con rinnovata energia alla sua vera passione: la cucina. Per molti brindisini, il suo ritorno rappresentò non solo un segno di resilienza, ma anche una testimonianza del potere trasformativo del lavoro e dell’arte culinaria. La sua attenzione alla qualità delle materie prime, unite al rispetto della tradizione, hanno reso i suoi piatti un punto di riferimento per gli amanti della buona tavola.

 

Un’eredità complessa
Morleo lascia un’eredità fatta di sapori indimenticabili e di una storia che invita alla riflessione. Da figura controversa a simbolo di riscatto sociale, la sua vita, nonostante i gravi errori, è stata il racconto di una seconda possibilità, conquistata con il sudore, l’umiltà e il talento.

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