Quando qualche giorno abbiamo pubblicato alcune stime sulle amministrative francavillesi ci si è soffermati solo sull’effimero o sui i numeri di propria competenza e della parte politica affine.
Nessuno, o quasi, ha letto cosa realmente c’è scritto. in quelle stime.
Francavilla è ad un bivio:
1. Da una parte la classe politica che nel bene e nel male ha amministrato la nostra città per ben 20 anni (1994-2014) salvo la breve parentesi di Mario Filomeno sindaco, ma anche lì ci hanno messo lo zampino.
2. Dall’altra un insieme disomogeneo di forze politiche fatto da donne e uomini che hanno un desiderio comune “IL CAMBIAMENTO”.
Quale sarà l’esito di questa competizione?
I numeri presentati mostrano che c’è una maggioranza degli elettori francavillesi che sono favorevoli al “CAMBIAMENTO”. Il limite di questa “maggioranza” è dato appunto dalla strutturazione elettorale che si è venuta a creare.
La prima parte (area Forza Italia per intenderci) si è raggruppata attorno ad un nome e ad una soluzione.
Il “FRONTE DEL CAMBIAMENTO” è diviso su ben 4 nomi di candidati sindaci e 4 soluzioni in alternativa e competizione tra loro. Eppure aldilà dei modi e delle forme tutti si riconoscono e ispirano la loro azione politica nella voglia di CAMBIAMENTO.
Questo è il vero limite che ha la “maggioranza” numerica dei francavillesi che desiderano cambiare. Dividendo questo fronte, per effetto del sistema elettorale, paradossalmente si rischia di far diventare “maggioranza”
consigliare la parte politica di fatto minoritaria nel corpo elettorale francavillese.
Queste considerazioni le avrebbero dovute tenere ben in mente, quando qualche settimana fa, i dirigenti dei vari partiti e movimenti che si richiamano al CAMBIAMENTO hanno fatto le loro scelte, cioè quelle che avremo sulla
scheda elettorale.
Non mi va di addentrarmi nei meandri di come e perché queste scelte sono state compiute, certamente quelle classi dirigenti sanno le ragioni vere, che appartengono alle loro menti, che li ha spinti a tali decisioni.
Se sarà ballottaggio (abbiamo ragionevoli elementi che ci inducono a pensare che ciò avverrà) allora si potrà rimediare, se ne saranno capaci. In caso contrario e comunque in caso di sconfitta il FRONTE DEL CAMBIAMENTO non ripari agli errori compiuti con i soliti alibi: “E’ tutta colpa di chi si fa affascinare da vane promesse” o “c’è gente che rende il “servizio” ricevuto”. o cose del genere.
Sarà dimostrato invece che la colpa è tutta di chi si richiama al CAMBIAMENTO nelle parole ma forse voleva solo una sostituzione (essere messo al posto di qualcun’altro).
Angelo Camassa
(Ass. Nova Era)
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