December 23, 2025

Ho sempre avuto difficoltà a credere che i problemi di una Amministrazione comunale potessero essere risolti con un semplice rimpasto, con la sostituzione di uno o più assessori, confortato in questa convinzione dai risultati palesemente deludenti, conseguiti nel passato da questa amministrazione, da quelle precedenti, quando si sono esercitate nella stessa acrobazia.
Oltretutto, in questa circostanza, mi risulta oltretutto ostico trovare traccia di quell’impegno assunto in campana elettorale di rinnovamento e di rinascita della politica.

Nondimeno, spero che il tormentone di nomi e assessorati possa essere superato in breve tempo, per evitare di continuare a mettere in sordina le tante urgenze di una città , che vive sulla propria pelle per gli effetti disastrosi di una crisi di lunga data, che sta corrodendo la vita di tante persone, di tante famiglie, di tante aziende, di tanti giovani.

Anche perchè dei servizi scadenti, del livello di disoccupazione, dell’inquinamento, della crescente povertà, del degrado dei quartieri, della desertificazione del centro urbano, della stato disastroso delle strade, dei marcipiedi della sofferenza del settore dei rifiuti e della mobilità ubana, della cronica mancanza di parcheggi, della crisi del commercio, dell’artigianato, dell’industria, del livello di disoccupazione e di emigrazione, che fotografa una città invecchiata, che perde sempre più giovani, costretti ad andare via per cercare di trovare altrove un lavoro, un progetto di vita, un futuro che qui è stato a loro negato, nessun fatto concreto, silenzio assoluto.

Infatti, se si va ad esaminare nel merito l’azione amministrativa di questi due anni, verifichiamo un’attività amministrativa indolente, sorda, opaca, incline ad impantanarsi nel nulla, incapace di collocare l’amministrazione là dove c’erano e ci sono i reali problemi dei cittadini e del territorio. Incapace di realizzare quel progetto di città , che risulta ancora confinato nelle carte programmatiche, nelle parole, mai tradotto in fatti concreti. Una città, che ormai disillusa, ci appare in ginocchio.

Io naturalmente non mi avventuro a sindacare sul diritto del sindaco di modificare la compagine di governo di questo comune, essenzialmente perché rientra nella sua valutazione discrezionale, oltre che nella sua responsabilità politica.

Ma mi chiedo però, come credo stiano facendo tanti altri cittadini in questi giorni, quali possono essere i reali motivi di quanto sta avvenendo , considerato che in tante circostanze, si è continuato a ripetere, che tutto andava bene e che la critiche all’esecutivo erano infondate e strumentali.

Comprendere anche se questi eventuali cambiamenti siano determinati da questioni, che attengono alla ridistribuzione degli incarichi in base a quella che con accorta prudenza viene chiamata visibilità ( che non è altro che la spartizione degli stessi in sintonia con il manuale Cencelli e la corposa indennità di funzione) o alla insufficienza complessiva dell’azione di governo per come si è concretizzata fin’ora o, semplicemente, alla inadeguatezza degli assessori che si vogliono sostituire. Ma anche, se questo eventuale valzer di incarichi prelude ad una rivisitazione del programma di governo, delle priorità di intervento o al cambiamento delle sue linee di sviluppo, che si sono allontanate da tempo dal loro radar.

Io credo che sia necessario fare chiarezza, confrontarsi con i cittadini e con la città, ascoltarli, fare finalmente ricorso ai loro saperi, perché quanto sta avvenendo non può essere considerato come normale routine, ma deve essere valutato in tutte le sue implicazioni politiche, che non credo possano essere superate facendo riferimento esclusivamente ai numeri in consiglio comunale, ma devono essere suffragate dalla esistenza di un effettivo collante, di una comune prospettiva, di un reale progetto per la città, che siano concreti e non fumosi come sono stati fin’ora, in grado di rilanciare un’azione amministrativa all’altezza dei bisogni dei cittadini.

Occorre una risposta convincente, altrimenti questo cambiamento verrà recepito dalla città per quello che appare. Una operazione camaleontica di scarso spessore, un diversivo, il solito collaudato valzer di poltrone, portatore di interessi esclusivamente soggettivi, per mandare via qualcuno dal consiglio comunale, per riesumare e far posto a qualcuno che si trova in crisi di astinenza di incarichi.
Questa città, non chiede miracoli o fatti straordinari, ha solo urgente bisogno di una sana normalità, di un sindaco e di una giunta autorevoli, che sappiano realmente cosa e come fare per liberare la città da tanta sofferenza. Bisogna far presto, perché le attuali prospettive non sono incoraggianti.

Non credo che si possa ragionevolmente pensare di poter continuare a campare, facendo finta di niente, proseguendo senza una effettiva prospettiva, continuando a ignorare le inefficienze e le necessità di questa città, dalle quali si deve necessariamente partire. Altrimenti, come si è fatto finora, si ritorna alle solite chiacchiere.
Io non so dove finisce l’amore più volte proclamato per questa città ( che non credo che ci sia mai stato) e dove inizia l’ostinazione ad andare avanti a tutti i costi. Anche se per loro è facile, considerato che quei costi li pagano i cittadini.
Ma che senso ha avventurarsi in operazioni di piccolo cabotaggio, che non hanno niente a che fare con la politica, riproponendo le pratiche deludenti del passato?

Non c’è più tempo per i soliti inconcludenti giochetti, anche perchè sono sempre più numerosi i cittadini che, disillusi dalle inefficienze e dalle promesse non mantenute, si stanno allontanando dalla politica e dai seggi elettorali.

Occorre chiarezza di scelte e di impegno. Se c’è omogeneità politica e amministrativa è necessario che emerga subito. Se non c’è, se ne prenda atto e si traggano le conseguenze politiche, senza tentennamenti e dilazioni, liberando la città da tanta sofferenza.
Sarebbe il primo effettivo atto d’amore per la città da parte del sindaco e della sua giunta comunale, che non credo abbiano intenzione di fare incollati come sono alle loro poltrone.

Ai cittadini rimane la speranza di affidarsi a Babbo Natale chiedendogli di liberarci da questa tortura, di donare alla nostra città ed ai cittadini finalmente un Sindaco e una giunta all’altezza del proprio ruolo, che sappiano anmministrare e lo facciano realmente, facedola uscire da un declino che sta diventando inarrestabile.

 

Vincenzo Albano

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